Caorle, sigilli dei carabinieri alla Marina 4 per inquinamento / FOTO
CAORLE. Gli scarichi reflui legati al rimessaggio dei natanti scaricati direttamente in mare aperto: sequestro preventivo per la darsena Marina 4 di Porto Santa Margherita di Caorle. Seppur per motivazioni diverse, la famosa darsena da 450 posti barca della località balneare a due passi dal centro di Caorle, subisce un sequestro per la seconda volta nel giro di pochi anni. Nel 2010, cioè poco più di tre anni fa, il pubblico ministero Stefano Buccini aveva chiesto e ottenuto dal gip il sequestro della darsena per occupazione abusiva di spazio acqueo, provvedimento annullato in seguito dal Tribunale del riesame di Venezia dopo il ricorso presentato dal titolare, Ruggero Lucchese.
Giovedì mattina, invece, la vicenda si è ripetuta per opera del nucleo ecologico dei carabinieri di Venezia, la cui squadra ha disposto il sequestro dopo aver verificato che gli scarichi reflui dei numerosi natanti presenti all’interno di Marina 4, non venivano sottoposti alla giusta depurazione, ma scaricati nel sistema fognario o in mare aperto, procurando quindi un danno ecologico e ambientale.
Mentre nel 2010 il sequestro si basò su una relazione della Capitaneria di porto nella quale si sosteneva che l'occupazione di quello spazio acqueo era abusiva, e quindi banchine e pontili della darsena non avevano avuto alcuna autorizzazione per essere installati, da quanto emerso, questa seconda denuncia partirebbe, invece, da un testimone oculare, in passato interno alla società, che già da tempo aveva denunciato l’irregolarità commessa da Marina 4, facendo sì che, ora, si attivassero le procedure di controllo a seguito delle quali sarebbe poi stato disposto il sequestro. Si tratta di una delle darsene più importanti e grandi del nord Italia, che negli anni sessanta/settanta rappresentava il fiore all’occhiello di Porto Santa Margherita, portando il nome della località in tutta Europa.
Oltre quattrocento ormeggi distribuiti in tredici pontili e il cui accesso è consentito solo agli ospiti attraverso le tredici porte disposte lungo il perimetro esterno della darsena. Se la località, negli ultimi vent’anni, è stata messa in ombra dall’avanzamento della vicina Caorle, la darsena continua comunque a rappresentarne il lustro programmando, anche, un progetto di riqualificazione e ampliamento che dia alla frazione l’importanza che merita.
Ma l’inquinamento delle acque, rimane un argomento scottante soprattutto dopo le denunce di chi nel mare ci lavora. Da tempo i pescatori caorlotti sostengono con le loro denunce che l’inquinamento della laguna ha portato alla scomparsa massiva di molte specie di pesce e al ritrovamento di molte carcasse di animali arenate sulle rive. Intanto, il titolare della darsena, Ruggero Lucchese, non ha rilasciato dichiarazioni sull’accaduto perché, secondo i responsabili dei suoi uffici, si trova fuori sede per alcuni giorni.
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