Caorle Sea Festival, street artist all’opera per cambiare il volto della città e attrarre più turisti
Si comincia lunedì 23 maggio per concludere domenica 5 giugno. I murales avranno come soggetto il mare e la pesca. Il vicesindaco Antelmo: la nostra spiaggia è unica perchè il cuore del nostro centro storico batte tutto l’anno
CAORLE. I murales a Caorle, come alla Garbatella o a Centocelle a Roma, o a Milano Rogoredo, ma anche come Padova. Presentato martedì mattina a Caorle il progetto che cambierà volto alla città e che diventerà un fenomeno di attrazione turistica. Si tratta del Caorle Sea Festival. È un progetto che unisce per la prima volta street art, riqualificazione urbana e tutela del mare Adriatico. Spesso ci si scontra con la burocrazia ma non in questo caso. L'iniziativa si svolgerà da lunedì 23 maggio fino a domenica 5 giugno 2022, e vedrà diversi artisti impegnati a dipingere muri di grandi dimensioni, messi a disposizione da enti pubblici e privati.
L'evento, promosso dal Comune di Caorle e curato dal gallerista Carlo Silvestrin, gode del patrocinio della Regione Veneto ed è accompagnato da una serie di eventi. «La street art nasce da un sogno» ha detto Luca Antelmo, vicesindaco «Il turismo non è solo mare, ma anche cultura. I murales riguarderanno il mare e la pesca. A differenza delle altre spiagge abbiamo un centro storico il cui cuore batte tutto l’anno».
I murales verranno realizzati sulle pareti anche degli alberghi che hanno messo a disposizione le loro facciate. Tra gli spunti ci sono i murales della casa di pescatori in Campo Negroni e la vedetta dell’associazione marinai. Piccoli esempi ci sono anche in via Buonarroti (sulla facciata di una casa è dipinta una meridiana).
Carlo Silvestrin, jesolano di origini, è il direttore artistico. È orgoglioso di questo progetto. «Ringrazio tutti. Io credevo che a Càorle volessero partire nel 2023. Invece volevano fare subito» ha raccontato divertito «gli artisti di solito in inverno sanno già quando e dove dipingere. In secondo luogo l’organizzazione di questo evento non è così scontato. Non si può stravolgere la realtà urbanistica di Caorle. Dobbiamo integrare il tessuto di Caorle. A quel punto occorreva trovare gli artisti adatti. I colori sono arrivati per il 50 per cento. Gli artisti arrivano nel weekend. Si muoveranno con le macchine operatrici. A Padova? I murales sono nati da una mia idea che riprende alcuni concetti medievali e del secondo dopoguerra. Abbiamo dipinto venti muri nel 2019. Dal basso è partita una spinta».
Il simbolo del festival è una vela dipinta a Padova sul campo di calcio in un patronato. Per Kay Turchetto con i murales Caorle sarà fonte di attrazione turistica anche per l’inverno. «Tutti gli attori turistici appoggiano questa iniziativa, in città si respira grande entusiasmo». Marco Catto, presidente del Consorzio turistico di Càorle plaude all’idea. «Tra cultura, centro storico e natura questa iniziativa è una ciliegina sulla torta. Càorle offre molto di più come il Museo del Mare che va valorizzato». Gruppo Ali supermercati é tra i finanziatori. Trovata la vela da dipingere a mo’ di dimostrazione mancava la barca. E qui arriva veramente in soccorso l’uomo dei sogni. Il canoista campione olimpico Daniele Scarpa. «Mi occupo con le barche di scoperta del territorio e della natura. Attenzione però alle tecnologie: i telefonini possono essere fonte di distrazione».
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