Caorle, incassati oggi i 77 milioni del jackpot. Indizi sul fortunato

Ma l'ignoto vincitore al Superenalotto non ha ancora ringraziato la titolare della tabaccheria
LAMANTEA - DINO TOMMASELLA - CAORLE - TABACCHERIA famiglia mattiuzzi filippi - vincita superenalotto.
LAMANTEA - DINO TOMMASELLA - CAORLE - TABACCHERIA famiglia mattiuzzi filippi - vincita superenalotto.

CAORLE. È il grande giorno. A Caorle, o da una parte dell’Italia o dell’Europa ancora sconosciuta, la vita di una persona da oggi cambia davvero per sempre. Infatti, a 91 giorni dalla pubblicazione del Bollettino ufficiale della vincita, viene accreditato stamani sul conto corrente bancario del vincitore, il premio di poco più di 77 milioni di euro del famoso 6 al Superenalotto vinto a Caorle il 1 agosto 2017. Era sera alla tabaccheria Filippi-Mattiuzzi di viale Santa Margherita, quando il telefono cominciò a squillare in modo insistente. Erano i cronisti, che avevano avvertito i titolari che lì era stata giocata la schedina vincente.

A Caorle maxi vincita da 77,7 milioni al Superenalotto

Ha pianificato l’incasso. L’ufficio premi Sisal di Milano a settembre aveva fatto recapitare una nota, nella quale specificava che il vincitore aveva atteso almeno 50 giorni prima di presentarsi all’Ufficio premi del capoluogo lombardo. In tutto quel tempo, da inizio agosto a fine settembre, il fortunato ha sicuramente pianificato la sua vita. Si sarà rivolto probabilmente a un legale, per dare precise disposizioni su come gestire l’incasso della somma. È rimasto lontano dalla scena per non dare nell’occhio e, da abile calcolatore, ha fatto in modo che le luci dei riflettori si spegnessero, per raggiungere Milano al momento giusto e avviare le procedure per incassare, precisamente, 77 milioni 700mila euro.

I sospetti. Nei giorni successivi alla vincita una rosa di nomi sospetti aveva cominciato a circolare a Caorle e dintorni. Il più bersagliato dai “rumors” era un noto appassionato di pallacanestro e grande tifoso negli anni 90 del Basket Caorle, titolare di un’attività commerciale. Ma questi, pur mostrando un sorriso beffardo che lasciava intendere qualcosa, ha sempre negato. Il secondo nome riguardava un cuoco che lavorava nel rione di Santa Margherita nell’ultima estate, che Caorle non scorderà mai. Il terzo invece riguardava un turista italiano.

Ancora nessuna telefonata. La contitolare della rivendita, Katiusha Mattiuzzi, continua a lavorare nel bazar ricevitoria e edicola di viale Santa Margherita. L’attività resta aperta anche d’inverno. Ovviamente tutti i caorlotti le chiedono novità sull’identità del fortunato e quando la vedono al bar tutti le si avvicinano. Lei con sincerità risponde che nessuno si è fatto ancora vivo. Ma il 31 ottobre è arrivato e questa potrebbe essere una settimana decisiva, per ricevere un invito a cena o un semplice regalo. Chissà se il vincitore vorrà ringraziare con un regalo o con una somma di denaro. «Non si è fatto vivo ancora nessuno», ha riferito la donna, «né con una telefonata, né con una lettera. Siamo però curiosi di sapere cosa succederà da qui in avanti. Per me il vincitore è un turista». Occhi aperti dunque a Caorle, forse l’ignoto superfortunato si farà vivo nella tabaccheria nei prossimi giorni.

Superenalotto, primi indizi sul vincitore
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Ma c'è chi fa notare una cosa: se il vincitore non ha chiamato al telefono i titolari della tabaccheria potrebbe voler dire che rischierebbe di essere riconosciuto. La fortuna, quindi, potrebbe essere atterrata molto, molto, ma molto vicina.

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