Caorle, il grande riscatto di Striuli

Dopo il commissariamento da sindaco, l’avvocato si ripresenta e vince a mani basse, con più voti rispetto al 2012
Di Gemma Canzoneri
PORTOGRUARO - DINO TOMMASELLA - DE POLO - CONFERENZA DEI SINDACI - STRIULI
PORTOGRUARO - DINO TOMMASELLA - DE POLO - CONFERENZA DEI SINDACI - STRIULI

CAORLE. Striuli vince a mani basse: a Caorle la sua seconda èra politica è cominciata ieri. Se fino all’ultimo minuto la situazione poteva apparire poco chiara, già con lo spoglio del primo seggio, su 13, la vittoria di Striuli era ormai una certezza. C’è stato solo un momento di incertezza nella gara con il suo principale avversario, l’architetto Carlo Miollo, leggi l’ufficializzazione dei voti riscontrati dal terzo seggio, ma poi la strada per lui è stata in discesa. A votare per la sua squadra è stato il 41,37 per cento degli aventi diritto, che si traduce in 2.747 preferenze. Nel 2012 aveva vinto con meno del 30 per cento e 1.964 voti, ma allora le liste in gara erano sette.

La storia, dunque, si ripete ma ora è tutta da riscrivere, o almeno questi sembrano essere i propositi del “nuovo” e “vecchio” sindaco, l’avvocato Luciano Striuli, che a 46 anni ha già avuto modo di amministrare la città alla guida di due diverse maggioranze, cadendo nell’aprile del 2015 dopo la sfiducia ottenuta dal consiglio comunale. Striuli riconferma nella sua squadra la presenza di chi, nel 2013, gli garantì di proseguire con la sua amministrazione politica, cioè Giovanni Clemente Comisso, Alessandra Zusso e Rocco Marchesan ma ci ha visto giusto arruolando i giovani. Infatti tra i più votati spicca in cima alla lista il nome della venticinquenne Arianna Buoso, la neo laureata in giurisprudenza che ha ottenuto la bellezza di 332 preferenze.

In questi mesi di campagna elettorale il neo sindaco è stato preso letteralmente di mira dagli altri candidati soprattutto con riferimento al progetto terme e alla sua presunta implicazione con organizzazioni di stampo mafioso che, prima della caduta della sua giunta, avevano portato all’estromissione del Comune di Caorle dall’Associazione per il controllo antimafia Avviso Pubblico. I cittadini di Caorle, però, domenica hanno creduto in lui e non alle “malelingue”, hanno creduto nella sua nuova squadra arruolata tra le associazioni, il volontariato, i liberi professionisti e i commercianti, e hanno deciso di dargli la possibilità di portare avanti il suo programma politico, «ingiustamente interrotto da giochetti di potere», come lui stesso li ha sempre definiti.

Gli scrutini a Caorle sono andati per le lunghe proclamando il vincitore quando da poco erano passate le 3.30 del mattino di ieri, ma la vittoria di Striuli, nonostante il 30 per cento degli astenuti, era ormai palese al punto che la sua squadra ha cominciato quasi subito i festeggiamenti, durati fino alle prime luci dell’alba. Ora i pareri si dividono sul significato di svolta politica: è lui la vera novità o poteva esserlo il secondo classificato, Carlo Miollo, distaccato di 9 punti percentuali? Striuli, si sa, è stato il sindaco ereditario della politica di Marco Sarto e prima di lui di Luigino Moro, questo almeno fino a che quella compagine della sua prima maggioranza non decise di andare all’opposizione. Oggi, invece, il suo nuovo gruppo vede solamente tre volti noti della politica e tutti lontani dalla storica unione che per anni ha amministrato Caorle e che, in questa tornata elettorale, aveva invece puntato su Miollo. Quella vissuta domenica dalla città è stata sicuramente una giornata non priva di tensioni, momenti caldi e scontri tra seguaci e candidati. Le polemiche non mancano ma il risultato non cambia: Caorle ha scelto di dare una seconda possibilità a Luciano Striuli. «Ringrazio tutti i cittadini per avermi scelto come sindaco di Caorle» è stato l’unico commento del primo cittadino espresso attraverso i social. «Da oggi si ricomincia a lavorare per il paese e per la nostra gente».

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