Caorle, il confronto elettorale si accede sulla mafia
Accuse e difese tra i quattro candidati nella serata promossa da Ascom davanti a una platea composta da 400 persone

CAORLE. Confronto tra i 4 candidati sindaci organizzati da Ascom Confcommercio la sera del 28 settembre al PalaExpomar, di fronte a più di 400 persone.
I fuochi di artificio ci sono stati alla fine, dopo un confronto vibrante e appassionato, e perché no signorile.
Da una parte Rocco Marchesan, espressione dalla maggioranza uscente, dall'altra Fabio Rossignoli, il candidato retto da Movimento 5 Stelle, Leu Articolo 1 e ambientalisti; Carlo Miollo, candidato sostenuto dalla Lega e da Forza Caorle, e infine Marco Sarto, già sindaco per dieci anni alla guida di una lista trasversale.
Rossignoli sulle mafie ha riferito che «a Caorle non si può fare finta di nulla, il problema esiste». Miollo ha denunciato che alcune persone, mentre attaccavano manifesti, sono state minacciate di perdere il lavoro o le forniture.
Mentre Marco Sarto, difendendo le scelte del consiglio comunale che decise per la lottizzazione di Ottava Presa e delle terme, progetti finiti nel mirino per il coinvolgimento di imprenditori dal passato equivoco, ha evidenziato che nelle ultime feste «hanno vietato le forniture ai locali, favorendo quelle provenienti da fuori».
Rocco Marchesan ha risposto. «Sono amareggiato. Il sindaco Luciano Striuli ha avuto 7 avvisi di garanzia, la sua posizione è stata archiviata in tutti e 7 i procedimenti».
Sulla fornitura di pesce alla recente Festa, la maggioranza ha fatto presente che «la manifestazione è gestita da un'associazione che si muove su regole del mercato che le forniture sono arrivate anche da gente di Caorle».
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