Caorle bandiera blu «Ma noi soffriamo»
CAORLE. Stagione alle porte e anche per Caorle arriva l’ambito riconoscimento di qualità dato dalla Bandiera blu, che raggiunge quota otto. Sugli arrivi, però, pende ancora la spada di Damocle del Tar che deve esprimersi in merito alla tassa di soggiorno.
Proposta, approvata, contestata e ora rimandata al 21 maggio in attesa della decisione del Tar, secondo gli albergatori potrebbe essere anche questa una delle cause delle poche prenotazioni che si stanno registrando. A confermarlo è il presidente dell’associazione albergatori di Caorle, Gianpiero Zanolin, che nelle ultime settimane non ha fatto che sottolineare le cifre preoccupanti che si prospettano per la stagione estiva. «L’andamento sarà sicuramente negativo fino ai primi di giugno» dice Zanolin. «Le richieste per il ponte dell’Ascensione e di Pentecoste sono poche rispetto al passato tanto che molti alberghi continuano a posticipare l’apertura. Speriamo in un migliore afflusso tra il Corpus Domini e la festa della Repubblica, soprattutto perché poi dal 2 al 20 giugno ci sarà un buco disastroso. C’è preoccupazione per le assunzioni, sempre più ridotte».
Tornando alla Bandiera blu per il sindaco Luciano Striuli si tratta di un riconoscimento che «rappresenta un’ulteriore testimonianza dell'eccellenza della nostra città che consente standard elevati della qualità ambientale per i nostri cittadini e dell'offerta turistica per i nostri ospiti italiani e stranieri». Un premio che sottolinea ancora una volta l’immagine positiva che, in Italia e all’estero, Caorle riesce a trasmettere di anno in anno. L’immagine e i riconoscimenti, però, purtroppo non sono tutto.
Gemma Canzoneri
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