Cantiere, pantegane e rifiuti Riviera sempre più degradata

Ultimo episodio l’incendio di un cassonetto: residenti esasperati e Coniglio (Mestre Off Limits) invita Zappalorto a visitare la zona. L’edicolante: «Di sera le aiuole diventano gli orinatoi degli ubriachi»
Di Gianluca Codognato

Non bastano l’ingombrante cantiere del Marzenego, i bidoni dell’umido traboccanti di pattumiera, le nutrie e le pantegane che di sera banchettano spensierate, il marciapiede devastato dal passaggio della auto, le cattive frequentazioni notturne. A peggiorare la situazione, ora, ci si mette anche qualche distratto (o consapevole) cittadino che dà fuoco ai cassonetti della carta.

Alla Riviera XX settembre il termine “degrado”, utilizzato qualche volta a sproposito per altre zone di Mestre, calza a pennello. In particolar modo nell’area adiacente all’edicola: qui, infatti, è stato realizzato lo svincolo per passare da via Verdi alla stessa Riviera ed è stata posizionata l’area ecologica dove i residenti gettano l’immondizia. Inoltre il cantiere per la riscoperta di un tratto del Marzenego ha reso ancora più inospitale l’area.

«Il cassonetto incendiato martedì, verso le 22, è solo l’ultimo capitolo di una storia desolante», afferma senza mezzi termini Fabrizio Coniglio, presidente del comitato Mestre Off Limits che si batte contro il degrado cittadino e contro la riapertura dell’ultimo tratto del corso d’acqua a ridosso di via Circonvallazione. «Ci auguriamo che il commissario Zappalorto, invitato più volte dal Comitato, venga finalmente a farci visita perché vogliamo mostrargli com’è ridotto questo pezzo di città che si trova a pochi metri da piazza Ferretto. Quanto è successo martedì sera è figlio di una situazione ormai ingestibile. La zona, pur essendo a due passi dal centro, è ormai completamente isolata. Qui di sera è sconsigliato passare e le poche attività presenti denunciano continui tentativi di furto, andati spesso a segno. Il marciapiede, che s’è trasformato in un tratto di strada, è praticamente diventato un gruviera e c’è il rischio che qualcuno si faccia davvero male. Lo abbiamo segnalato agli uffici dei Lavori pubblici, speriamo intervengano al più presto».

Il presidente di Mestre Off Limits critica poi aspramente la scelta di riaprire il Marzenego: «Ci sono già erbacce, alghe e muffa. Ci opporremo con tutti i mezzi contro il progetto che prevede lo scoperchiamento del canale anche nell’ultima parte della strada. Vorremo portare il commissario in Riviera Magellano per mostrargli com’è ridotta grazie allo scoperchiamento dell’acqua».

Dall’edicola che è adiacente al luogo dell’incendio, il titolare Fabrizio Leggio descrive una situazione ormai ingestibile. «Credo che nell’ultimo anno questa sia la terza volta che viene bruciato un cassonetto», racconta. «I bidoni dell’umido, poi, sono colmi di pattumiere e in questo caso la colpa è di qualche cittadino incivile che non utilizza i cassonetti a calotta. In ogni caso, soprattutto di sera, qui vengono a banchettare topi e pantegane, le quali ormai ci passano davanti a qualsiasi ora del giorno».

Altra nota dolente riguarda le frequentazioni e l’utilizzo improprio degli spazi pubblici. «Certe sere», continua Leggio, «la situazione risulta insostenibile. Ci sono persone che escono ubriache dai bar e utilizzano le aiuole per fare i propri bisogni o per vomitare. Alla mattina dobbiamo fare i conti con la sporcizia e con i cattivi odori. Questo stato di totale abbandono che denunciamo da tempo rischia di far chiudere anche le ultime attività commerciali ancora aperte».

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