«Cantiere Gpl, 200 mezzi transitano abusivamente»

Chioggia. Lo sostiene il comitato per il rilancio del porto contro Costa bioenergie «E ora i camion sono stati deviati su Isola dei Saloni dove il ponte è pericolante»

CHIOGGIA. «Oltre 200 mezzi sul passaggio abusivo creato da Costa Bioenergie per entrare nel cantiere del Gpl». Lo sostiene il comitato per il rilancio del porto che per primo denunciò al Comune l’esistenza di un passo carraio senza autorizzazioni, realizzato su area demaniale con l’imbonimento di una canaletta. Passo carraio che oggi il Comune ha dichiarato abusivo imponendo alla ditta di ripristinare lo stato dei luoghi entro 90 giorni.

Non solo, il comitato sostiene anche che dopo aver denunciato la cosa i camion siano stati deviati su Isola Saloni dove di recente il ponte è stato dichiarato pericolante e non adeguato al passaggio di due camion in contemporanea. Del passo carraio in odore di abuso si è iniziato a parlare mesi fa proprio quando lo denunciò il comitato del porto. Dopo un lungo silenzio, il 27 aprile scorso, il nuovo dirigente all’Urbanistica Gianni Favaretto ha contestato alla ditta l’assenza di autorizzazione paesaggistica e di Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) imponendo la demolizione delle opere realizzate. «Per primi a maggio 2016», spiega Alfredo Calascibetta, presidente del comitato porto, «avevamo informato il Comune che era in corso a nostro parere un abuso edilizio sui terreni di Punta Colombi dati in concessione da Aspo a Costa Bioenergie perché era stata imbonita una canaletta creando una rampa per l’accesso dei mezzi pesanti, senza alcuna autorizzazione. L’imbonimento sarebbe servito a favorire l’entrata dei mezzi dalla strada comunale. Mezzi che scaricavano materiale alla rinfusa, in particolare pietrame idoneo a creare una collina per il basamento dell’area dell’impianto di gpl. Un totale di oltre 200 automezzi che affluivano senza regole stradali e senza che nessuno intervenisse o chiedessi lumi su cosa stesse succedendo, in barba a tutte le norme stradali e comunali».

La segnalazione non provocò un’immediata reazione nel Comune, ma ebbe comunque degli effetti pratici. «I mezzi», spiega Calascibetta, «improvvisamente andavano a girare ai Saloni senza però controlli di peso sulla portata del ponte che oggi si ritrova con limitazioni nel transito perché un recente sopralluogo ne ha constatato gravi problemi di tenuta. A giugno 2016 il procedimento di abuso fu archiviato in modo molto veloce, a luglio abbiamo invitato la nuova giunta comunale a riaprire la questione recuperando il vecchio fascicolo. Ci sono voluti dei mesi, ma l’ordinanza di demolizione è finalmente arrivata. Speriamo che sia un primo passo. Quello che la città attende davvero è il blocco del cantiere».

Elisabetta B. Anzoletti

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