Cantiere del campanile pronto a essere rimosso
Il cantiere del campanile di San Marco volge al termine, dopo tre anni di lavori. «L’area di cantiere è già stata ridotta», spiegano i tecnici della Sacaim, l’impresa impegnata nei lavori di consolidamento delle fondazioni del monumento ora protette da una cintura di titanio da possibili cedimenti statici, «e stiamo lavorando alla risistemazione della pavimentazione. Nel giro di qualche settimana rimuovereremo definitivamente tutto il cantiere». Un punto interrogativo riguarda anche la presenza della pavimetazione medievale originaria della Piazza riemersa durante lo scavo delle fondazioni del Campanile. Essa è stata parzialmente ricoperta e protetta, ma su parte dei materiali lapidei ritrovati una decisione dovrà essere presa della Soprintendenza archeologica. Se mantenerli comunque - come sembrerebbe logico - oppure fare a meno di essi. Un problema che si ripropone spesso a Venezia ogni volta che si scava nel suo sottosuolo e non a caso la Soprintendenza archeologica è sempre chiamata a essere presente in questi casi per evitare che preziose testimonianze del passato vadano distrutte o perdute. La "cintura" di barre di titanio già installata sotto il Campanile lo proteggerà dai possibili cedimenti statici, che hanno reso necessario l’intervento. Rimossa da tempo la gigantesca trivella utilizzata per mettere allo scoperto le fondazioni del Campanile per installare la protezione metallica. La struttura del Campanile, come è ormai noto, si stava deteriorando e rischiava di inclinarsi, in assenza di interventi: i pali di legno delle fondamenta hanno subito nel corso degli anni danneggiamenti a causa dell’acqua salmastra.
Senza contare gli effetti negativi alla struttura architettonica legati all’innalzamento del livello del mare, all’acqua alta e alle inondazioni. Ma la vera e propria conclusione del cantiere del Campanile era legata al completamento il fissaggio delle barre di titanio e quindi all’impermeabilizzazione dell’area intorno al monumento, con l’inserimento di una guaina di bentonite simile a quella già usata di fronte al Molo per il rialzo della pavimentazione. In pratica, i lavori sul campanile rappresentano il secondo stralcio di quelli iniziati appunto con il rialzo della riva di San Marco. L’ultimo stralcio dovrebbe essere appunto l’impermeabilizzazione dell’intera piazza San Marco, per “salvarla” dalle acque alte, ma per quello - in assenza di fondi - bisognerà ancora aspettare a lungo. L’opera di consolidamento delle fondamenta del campanile, ha avuto un costo di circa otto milioni di euro. (e.t.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia