Canonica covo dei ladri ridotta a un letamaio
TEGLIO. Dopo l’intrusione dei ladri arriva la conta dei danni. La canonica di Cintello è rimasta per oltre 10 giorni ostaggio di quattro ladri moldavi, incensurati, che l’avevano eletta a base per una raffica di almeno 10 furti tra Veneto e Friuli: ieri si è svolto un primo sopralluogo. Poi ce ne sarà un altro, a inizio della prossima settimana, con i delegati provenienti proprio dalla curia di Concordia Pordenone, mandati dal vescovo. Monsignor Pellegrini è irritato per quanto accaduto. Si annuncia un conto salato, che potrebbe superare i 5000 euro. Chi paga? I fedeli, pagano.
Oggi, durante le omelie, i parroci della zona sicuramente faranno un riferimento a quanto accaduto in questi giorni a Cintello, comunità che si sente oltraggiata e offesa per quanto successo; ma che ha offerto la sua solidarietà al parroco. Numerose offerte serviranno, infatti, per ripristinare la salubrità dell’ex canonica, ridotta a un letamaio dalla presenza dei banditi. Della conta dei danni si sta occupando il consiglio parrocchiale di Cintello. Molto attivo, su questo fronte, è l’ex consigliere comunale, e attuale vicepresidente di questo organismo, Oscar Cicuto. «Quanto accaduto alla parrocchia di San Giovanni Battista ha rattristato tutti noi», dice Cicuto, «tutta la comunità è sconvolta per quanto è successo. I tanti furti e la scoperta del covo nella canonica sono fatti molto gravi». «Abbiamo scoperto», racconta ancora Cicuto, «che i muri dell’ex canonica sono stati imbrattati. Si è riscontrato che i malviventi sono riusciti a penetrare dal retro dello stabile, rompendo due finestre al primo piano di accesso, salendo su una terrazza esterna. Una volta all’interno hanno adottato come rifugio l’intero primo piano. Hanno espletato i loro bisogni fisiologici in alcune stanze, visto che non scorreva l’acqua nel bagno. Un’altra stanza era adibita a refettorio, con rimasugli di cibo disseminati dappertutto. Un’altra stanza era invece stata trasformata in dormitorio».
Le condizioni igieniche riscontrate sono raccapriccianti. L’ex canonica dovrà essere ripulita e sanificata. Tutti i rifiuti dovranno essere smaltiti. Intanto continuano le ricerche per scovare il quinto uomo della banda e per permettere ai derubati di entrare in possesso dei loro beni. La fila per riconoscere la refurtiva continua alla caserma dei carabinieri di Portogruaro. Mentre i quattro ladri moldavi restano ancora i carcere visto che il Gip deve ancora pronunciarsi sulla richiesta di custodia cautelare avanzata dal pubblico ministero di turno che da mercoledì, giorno della loro cattura, segue il caso.
Rosario Padovano
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