«Canoni, tregua di una settimana»

Chioggia. L’offerta del Gral ai caparozzolanti che non hanno ancora pagato

CHIOGGIA. Una settimana in più. È questa la dilazione che l'amministratore unico del Gral, Ruggero Ruggeri, ha concesso alle cooperative dei caparozzolanti che non pagano, dallo scorso agosto, i canoni di concessione, dopo la morìa che ha ucciso tutti i molluschi nei loro allevamenti.

«Oggi comunicherò agli interessati, su richiesta dell'assessore Canali, la decisione di far slittare di una settimana l'escussione delle fidejussioni» dice Ruggeri. E aggiunge: «E come ho sempre detto loro, ulteriori proroghe sono comunque possibili a fronte di un allargamento delle garanzie».

Insomma se qualcuno garantisce per loro, i caparozzolanti potranno evitare di vedersi sottrarre i beni posti a garanzia delle concessioni: situazione, come si capisce, tutt'altro che facile per chi è già indebitato fino al collo a causa della crisi e delle avverse fortune degli ultimi anni. Ma Ruggeri spiega che la sua parte lui l'ha fatta e che si sente amareggiato per le accuse piovute sull'ente da lui diretto in queste settimane. «Da quando amministro il Gral la semina l'abbiamo sempre regalata e a dicembre, con la pesca emergenziale, abbiamo distribuito alle coop un controvalore complessivo di 520mila euro. Per i canoni abbiamo aspettato il possibile, ma anche noi abbiamo degli obblighi».

Quanto ai danni agli allevamenti, secondo i pescatori causati dagli scavi delle casse di colmata, non è questione che riguardi il Gral, ma il Magistrato alle Acque. Ieri, comunque, è entrata in gioco anche la Regione nel cui bilancio sono stati stanziati, in maniera piuttosto fortunosa, due milioni di euro per gli allevatori di caparozzoli colpiti dalla crisi.

«Abbiamo avuto un primo incontro informale con l'assessore Manzato», dice il consigliere regionale Lucio Tiozzo, riferendosi a tutti i consiglieri, di maggioranza e opposizione, che hanno votato l'emendamento dei due milioni, «l'assessore farà una verifica sulla situazione di queste coop e, subito dopo, si riunirà la quarta commissione per decidere i criteri di ripartizione dei fondi. Pensiamo di dividerli a metà tra laguna di Venezia e Delta del Po e destinarli a investimenti in semina, attrezzature, ecc. Più difficile usarli per pagare i canoni pregressi perché diventerebbe una elargizione solo ad alcune cooperative. Ma esamineremo anche questa opzione».

Diego Degan

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