Sei cani terapeutici in reparto per aiutare i bambini in difficoltà

La pet therapy approda nel reparto di Neuropsichiatria infantile di Dolo: Maciste, Mirtilla, Chanel, Calipso, Titù ed Elsa da marzo fanno compagnia ai giovanissimi pazienti

Ventiquattro zampe tra i piedi di ragazzi, medici e infermieri della Neuropsichiatria infantile dolese. Maciste, Mirtilla, Chanel, Calipso, Titù ed Elsa, dallo scorso marzo, integrano la terapia dei giovani pazienti affidati alle cure dell’ospedale della Riviera del Brenta. Ed è la prima volta della pet therapy in un reparto a così alta complessità nella gestione del disagio neuropsichiatrico di adolescenti.

 

I sei cani arrivano tutte le settimane a turno, puntuali, nella stanza adibita a salotto tv del reparto. Qui si dedicano per circa un’ora ai giovani degenti. Guidati dai loro coadiutori, dagli operatori dell’associazione “Cani per caso” e con l’aiuto di attrezzature e materiali, gli animali si immergono con i ragazzi in attività interattive guidate e ludico ricreative, invitando i minori alla lettura della comunicazione non verbale, alla sperimentazione di sé, alla capacità di autogestirsi in presenza dell’animale, ma anche all’attività di cura, come il dargli da mangiare o lo spazzolarlo, o alla semplice osservazione dei suoi movimenti per suggerire processi di problem solving. L’attività induce il benessere non solo degli adolescenti coinvolti, ma anche degli operatori del reparto che assistono.

 

 

«Sono attività che incrementano la collaborazione del paziente alle attività terapeutiche», dice la primaria di Neuropsichiatria Ambra Cappellari, «aiutano la gestione dello stato d’ansia e dello stress, migliorano l’umore e il benessere generale, potenziano l’autostima, incrementano il prendersi cura di sé e dell’altro, migliorano le competenze sociali e relazionali, di ascolto e di comunicazione, le capacità di raccontare il proprio vissuto e di rispettare i tempi dell’altro. È scientificamente provato che l'animale è un ”facilitatore di relazione”. Questo vale ancor di più per i cani che, scelti per le loro attitudini e caratteristiche individuali, vengono introdotti in reparto. Qui, ancor più che altrove, è possibile per i giovani pazienti sperimentare e sperimentarsi con l'animale, con tutte le possibili ricadute sulla gestione delle emozioni, sul momento intenso di contatto con il cane, in un contesto non giudicante».

 

«I protocolli di igiene, di preparazione, di monitoraggio quotidiano del benessere psicofisico e le attitudini per le quali i cani sono stati individuati e con cui vengono introdotti nell’ambito di cura sono particolarmente stringenti», sottolinea il primario di Veterinaria Carmine Guadagno, «Ma ora che hanno saputo conquistare la fiducia di operatori e pazienti, Maciste e Mirtilla, i primi due cani del gruppo che hanno interagito con i ragazzi, sono diventati grandi amici di tutto il reparto. Bravissime anche le accompagnatrici Veruska, Silvia e Nicole dell'associazione “Cani per caso”, che mediano l'interazione tra i cani e i ragazzi, monitorandone ogni passaggio».

«Durante la fase di progettazione», sottolinea l’educatore del reparto Fabio Tammiso, «è stato individuato l’obiettivo principale di questa attività, ovvero il miglioramento del benessere e dello stato emotivo dei pazienti in cura e ora, a percorso intrapreso, si sta realizzando questo obiettivo e noi ne siamo felici e orgogliosi, assieme agli adolescenti e alle loro famiglie. Come équipe di reparto ringraziamo questi nuovi compagni di viaggio, l'associazione “Cani per Caso”, i medici veterinari coinvolti e tutti coloro che, a partire dalla direzione dei Servizi socio sanitari, la direzione dell’ospedale di Dolo e la direzione sanitaria della nostra Ulss 3, hanno costruito la possibilità di questa sperimentazione che produce gioia in un contesto di sofferenza».

 

«La Neuropsichiatria infantile di Dolo è un fiore all'occhiello della nostra azienda, attivata da alcuni mesi e affidata ad un'équipe specialistica di primo livello», spiega il direttore sanitario Giovanni Carretta, «Qui vengono accolti, in un contesto protetto, minori che vivono un momento di grande difficoltà nel loro percorso di crescita. E alle terapie e ai percorsi di assistenza specialistici, stiamo affiancando questa esperienza sicuramente innovativa di interazione con gli animali, in grado di alleviare il loro disagio».

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