Cani-eroi, ecco il corso per imparare a cercare i dispersi

Tra macerie ed esercitazioni a sorpresa, nel weekend del Primo maggio si è svolto lo stage con 21 coppie di cani e conduttori sotto la guida del campione nazionale di ritrovamento

TREVISO. Weekend di addestramento con il campione nazionale di ritrovamento per cani e conduttori della protezione civile degli Alpini di Treviso. L'obiettivo dello stage è stato quello di rendere i cani maggiormente capaci di segnalare i dispersi sotto le macerie per poter superare gli esami Enci che servono a dare l'abilitazione ai servizi di soccorso agli animali e ai volontari. Nel corso del weekend del primo maggio si sono ritrovati al campo di vicolo Vesuvio a Camalò di Povegliano (Treviso) 21 cani con i loro addestratori e alcuni auditori.

I volontari hanno seguito uno stage con Alessandro Dalvit che ha vinto la settimana scorsa a Rovereto i campionati italiani di ritrovamento in superficie con il suo cane Maverick. Dalvit si è anche qualificato terzo con il suo amico a quattrozampe Muttley ai mondiali della disciplina che si sono svolti l'anno scorso in Slovenia.

A Camalò vi è la ricostruzione di una zona terremotata con tanto di macerie. Il campo è il luogo ideale per preparare i cani per il ritrovamento dei dispersi sotto le macerie. In una prima fase dell'evento, l'addestramento è stato individuale. Ogni cane al guinzaglio del suo padrone è stato sollecitato a riconoscere un volontario detto "cavia". Successivamente la "cavia" andava a nascondersi sotto le macerie. Il cane veniva poi liberato e correva a cercarlo. Quelli che sono riusciti a trovare la "cavia " nascosta si sono messi ad abbaiare. «Questo perché nelle fasi precedenti di addestramento sono abituati ad avere un premio come un po' di cibo o qualcosa con cui giocare quando riescono», spiega la responsabile dell'unità cinofila Althea di Treviso Marisa Ricci.

Lo stage però non si è esaurito così. Nel corso della notte si è svolta un'esercitazione a sorpresa. I partecipanti non sapevano l'orario. «Sono stati svegliati all'improvviso e mandati con i cani a simulare una vera e propria operazione di soccorso», conclude Ricci. La protezione civile degli alpini raccoglie volontari che hanno fatto parte del corpo, ma anche simpatizzanti.

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