Cane rinchiuso nell’Audi proprietaria denunciata

JESOLO. Quasi sei ore rinchiuso in auto, barboncino salvato in un parcheggio del lido di Jesolo. Era stato abbandonato in via Gorizia e salvato dall’intervento della polizia locale e della...

JESOLO. Quasi sei ore rinchiuso in auto, barboncino salvato in un parcheggio del lido di Jesolo. Era stato abbandonato in via Gorizia e salvato dall’intervento della polizia locale e della veterinaria di Jesolo. È stata denunciata la padrona del cane, una 37enne slovacca, per maltrattamento di animali Gli agenti sono accorsi assieme a un veterinario dell’Asl 10 e ai vigili del fuoco. Sono intervenuti nel primo pomeriggio di lunedì nel parcheggio di via Gorizia per liberare il cane che stava per soffocare per mancanza di aria.

L’allarme è partito dalla stessa veterinaria di Jesolo, Paola Panzarin, verso le 12.30. La dottoressa era stata a sua volta contattata dall’associazione Ada, che aveva notato un cane barboncino chiuso da ore dentro una Audi A6 con targa cecoslovacca. Giunta sul posto la pattuglia della polizia locale ha verificato lo stato del cane e ottenuto dal Pm di turno il via libera per intervenire e liberarlo. A quel punto, erano circa le 13, i vigili del fuoco di Jesolo hanno proceduto a rompere uno dei finestrini posteriori dell’auto per estrarre l’animale dall’abitacolo e affidarlo alla veterinaria per una prima assistenza. Il ticket del parcheggio segnava le 8.40 del mattino. Poco dopo nel parcheggio è giunta una donna, la proprietaria del barboncino, una slovacca di 37 anni, denunciata all’autorità giudiziaria per maltrattamento di animali.

Non è la prima volta che accadono simili episodi al lido. Già in altre occasioni i sorveglianti dei parcheggi Jtaca sono intervenuti e hanno allertato veterinari e polizia locale, oltre ai vigili del fuoco, per salvare animali in difficoltà chiusi senza criterio nelle auto. Dopo diverse ore sotto il sole, anche se i finestrini sono leggermente aperti, rischiano la morte. Purtroppo è accaduto in Italia e anche nel mondo che dei genitori molto distratti si siano dimenticati addirittura i loro figli che poi hanno perso la vita. (g.ca.)

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