Centrodestra alla sfida del dopo Brugnaro: ecco chi sono i possibili candidati a sindaco
Un poker di possibili pretendenti alla fascia tricolore. Niente riunioni formali tra segreterie ma se ne discute nella coalizione

Un poker di possibili candidati. A destra, ma non troppo per conquistare i moderati.
A poco più di un anno dalle elezioni per il nuovo sindaco di Venezia - si voterà nella primavera 2026 - nel centrodestra, pur senza riunioni formali tra le segreterie provinciali dei partiti, la riflessione è iniziata. Con un grande punto interrogativo all’orizzonte. E una possibile sorpresa: il nome di Francesca Zaccariotto (Fdi) oltre a quelli, che già circolano da settimane, di Simone Venturini (lista Brugnaro), Raffaele Speranzon (Fdi) e Michele Zuin (Forza Italia).
L’incognita Zaia
Il punto interrogativo riguarda il futuro del presidente della Regione, Luca Zaia: anche se l’ipotesi è remota non è ancora possibile escludere una sua candidatura a sindaco di Venezia. E, se così fosse, si farebbero tutti da parte.
Dopo 15 anni alla guida del Veneto e arrivato agli sgoccioli del suo terzo mandato, Zaia vorrebbe raggiungere il traguardo del ventennio ma sulla sua strada c’è la norma sul divieto del terzo mandato (introdotto quando lui ne aveva già fatto uno, motivo per cui ne ha fatti tre). I margini per superare la legge sono davvero molto esigui ma il 9 aprile la Corte costituzionale si esprimerà sul ricorso del presidente della Campania, Vincenzo De Luca, decidendo anche il futuro di Zaia.
Tuttavia anche se Zaia non si potrà ripresentare per la presidenza della Regione ma il candidato per palazzo Balbi dovesse comunque essere espressione della Lega, toccherà alle altre forze del centrodestra individuare un candidato per la delicata fase del dopo Brugnaro.
Speranzon e Zaccariotto
Speranzon, senatore di Fratelli d’Italia, molto vicino alla premier Giorgia Meloni, ha già fatto sapere che per lui sarebbe un onore candidarsi nella sua città, dove è cresciuto nella destra: iscritto al Fronte della Gioventù negli anni del liceo classico Franchetti a Mestre, cresciuto in An (eletto in consiglio comunale per la prima volta nel 1997), è stato tra i protagonista nel 2012 della nascita di Fdi insieme all’attuale premier. Troppo a destra, ritengono in molti, per una città come Venezia.
Più moderata è invece ritenuta la figura di Francesca Zaccariotto, attuale assessora della giunta Brugnaro, ex sindaca di San Donà, ex presidente della Provincia di Venezia.
Iscritta a Fratelli d’Italia da alcuni anni, ha mosso i primi passi nel Veneto orientale con la Lega Nord, ha esperienza di amministratrice e capacità di stare in mezzo alle persone. Per lei, a dire il vero, c’è già un posto prenotato nella lista dei candidati consiglieri per la Regione dove, tra i veneziani, dovrebbero esserci anche Lucas Pavanetto, Matteo Romanello, Matteo Penzo e Paolo dalla Vecchia. Ma se il suo nome riuscisse a coalizzare tutto il centrodestra, potrebbe mettere la freccia e fermarsi a Ca’ Farsetti invece che proseguire per Palazzo Ferro Fini.
La rincorsa di Venturini
Quello di Simone Venturini è, al momento, il nome più quotato. Cresciuto con l’esempio della Democrazia cristiana, mossi i primi passi con l’Udc, è un centrista moderato senza partito che negli ultimi anni ha trovato casa nella lista Brugnaro e nel progetto politico del sindaco. Negli ultimi mesi sarebbe stato corteggiato sia da Forza Italia che da Fratelli d’Italia.
Se deciderà di candidarsi lo farà, con ogni probabilità, alla guida di una lista civica che porterà il suo nome, sostenuto dai partiti del centrodestra.
Ha 37 anni e gira come una trottola (dal carnevale di Chirignago, all’inaugurazione della nuova sede dei consulenti del lavoro passando per la presentazione del libro su Pino Daniele) ma paga il fatto di essere inviso a una parte della Lega (quella più vicina a Salvini) e, dicono i detrattori, di essere stato troppo vicino al sindaco Luigi Brugnaro anche se, come gli viene riconosciuto, non è stato sfiorato dall’inchiesta “Palude” che ha portato all’arresto dell’ex assessore Renato Boraso e che vede indagati il sindaco e i suoi due più stretti collaboratori (Morris Ceron e Derek Donadini) per corruzione in concorso per le vicende di Palazzo Papadopoli e dei terreni dei Pili.
L’ipotesi Zuin
Sul tavolo c’è ancora il nome di Michele Zuin, assessore al Bilancio e coordinatore veneziano di Forza Italia. La sua opinione, al tavolo delle trattative, con le spalle coperte da Flavio Tosi, sarà determinante. Nel centrodestra in molti lo vedono sì a Ca’ Farsetti, ma con un ruolo di assessore. Forse in attesa di un posto a Roma con le prossime elezioni del parlamento.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia