«Candele votive troppo costose»
ERACLEA. Candele votive troppo care, protestano i fedeli di don Giovanni Bertola. L’ennesima polemica a Stretti dove il comitato, seguito dall’avvocato Luca Pavanetto, sta impegnandosi per la beatificazione del parroco. Ci sono però anche altri gruppi impegnati.
Tamara Fusaro, fondatrice con Nicoletta Pascon del gruppo pro beatificazione di Don Giovanni Bertola, è perplessa: «Come mai nella sua chiesetta è apparsa la richiesta di 5 euro per candele grandi, 2 euro per candele medie, e ora 1 euro per quelle piccole? E tutte senza effige di don Giovanni. Un costo molto superiore a luoghi di culto più famosi come il duomo di Eraclea, un euro, o il santuario di Motta di Livenza, 1,5 e con effige della Madonna. Il dispiacere e lo sdegno della gente non è tanto per la richiesta dell’offerta, ma per l’effettivo costo, visto il periodo di crisi. La cosa che indigna di più i fedeli è che gran parte di quelle candele sono state offerte, anche da noi, e lasciate perché tutti potessero usufruirne gratuitamente. Nonostante siano state contrassegnate con la scritta gratis, sono state messe insieme a quelle a pagamento. Altra domanda dei fedeli è come mai, nonostante siano stati realizzati quasi 30.000 euro con le offerte, nessuno sia riuscito a rintracciare tutti gli eredi, lasciando che la casa e futuro museo versi nel degrado».
Il comitato risponde per le rime con il suo legale Pavanetto. «Abbiamo raccolto i fondi solo per don Giovanni dopo anni pieni di dubbi in cui le offerte non si ritrovavano. Le offerte sono in realtà libere, ognuno dà quello che si sente. Stiamo lavorando per la beatificazione, il museo, la traslazione della salma, chi attacca il comitato dovrà prestare molta attenzione, perché crea discordia e alimenta invidia dopo anni in cui regnava il caos e qualcuno se ne approfittava in assenza di una gestione oculata». (g.ca.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia