Cancellati i tagli a Fenice e Biennale

Una nuova accisa sulla benzina salva anche la cultura veneziana: polemiche sulla decisione del governo
La protesta contro i tagli alla cultura al di Capodanno alla Fenice
La protesta contro i tagli alla cultura al di Capodanno alla Fenice
VENEZIA. La cultura veneziana - dalla Fenice alla Biennale - «salvata» dalla guerra in Libia. Con la tassa di 2 centesimi al litro sulla benzina posta dal Governo per finanziarla, sono saltati fuori, finalmente, anche i fondi per il reintegro del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo.


Dalla nuova tassa sulla benzina arriveranno anche i fondi per gli stipendi delle forze dell'ordine promessi qualche giorno fa ad Arcore dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ma intanto il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge che a partire dal 2011 assegna in misura permanente al ministero per i Beni e le Attività Culturali 236 milioni di euro, così ripartiti: 149 milioni di euro al Fondo unico per lo spettacolo, 80 milioni di euro alla tutela e al recupero del patrimonio storico, architettonico, artistico e archeologico e 7 milioni di euro agli istituti culturali. Con i 149 aggiuntivi stanziati ieri, il Fus torna oltre i 400 milioni di euro, ai livelli del 2010, mettendo in sicurezza in particolare sia la Fenice - che temeva da luglio di non poter pagare più gli stipendi ai suoi dipendenti - sia la Biennale, che vedeva a rischio in particolare l'organizzazione della prossima Mostra del Cinema.


Solo pochi giorni fa a Roma, il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro alla presentazione della Biennale Arti Visive, a aveva annunciato come nel 2011 i fondi dell'istituzione sarebbero scesi da 12,3 milioni di euro a 6,5 per i nuovi tagli della «scure» tremontiana al Fus, con una riduzione in particolare dei fondi alla Biennale Cinema da 7,1 a 4 milioni di euro, che metteva a rischio il Festival del Lido, come aveva annunciato lo stesso Baratta. Ora, in pochi giorni, i tagli sono cancellati e si torna al punto di partenza. Anche per i settori Danza, Musica e Teatro, pure essi legati al Fus, verrà confermato il contribuito dello scorso anno. La bella notizia è che le nuove risorse saranno appunto permanenti - almeno fino al 2013 - proprio perché non collegate a stanziamenti governativi, ma a una questa della nuova tassa sulla benzina pro-Libia.


Sorride anche la Fenice che recupera di botto 3 milioni di euro, tornando ai livelli del Fus del 2010 e guardando con un minimo di ottimismo - anche se ci sono ancora risorse da recuperare - alla possibilità di chiudere in pareggio il bilancio 2011, anche se c'è ancora uno sbilancio di circa 2 milioni di euro da recuperare, attraverso la ricerca di sponsor. Ma il peggio sembra passato. Una boccata d'ossigeno anche per il teatro stabile del Veneto - legato al Goldoni di Venezia e al Verdi di Padova - la cui presidente Laura Barbiani aveva approvato il bilancio preventivo con gli stessi fondi statali dello scorso anno, sperando in un ravvedimento del Governo, che è arrivato.


L'altra «polizza» stipulata ieri dalle istituzioni culturali veneziane (e venete) è l'arrivo di Giancarlo Galan al Ministero dei Beni Culturali al posto di Sandro Bondi. Con Galan - che anche come presidente della Regione per i fondi alla cultura ha avuto sempre un occhio di riguardo, grazie anche all'azione del suo portavoce Franco Miracco - si dovrebbe stare un po' più tranquilli e le circostanze (e l'azione congiunta di Gianni Letta e del capo di gabinetto del ministro Salvo Nastasi) gli hanno srotolato davanti anche il «tappeto rosso» del Fus rifinanziato per il suo arrivo.

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