«Canale Trezze, impatto devastante»

Secondo lo studio ambientalista il Malamocco-Marghera sarà quasi raddoppiato. Oggi manifestazione alle Zattere

VENEZIA. Ecco il vero impatto del nuovo canale Trezze Est-Vittorio Emanuele, tracciato alternativo al passaggio delle grandi navi dal Bacino di San Marco a cui sta lavorando l’Autorità portuale - d’intesa con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro - per presentarlo tra poco più di un mese alla Commissione nazionale di Valutazione d’impatto ambientale (Via) al posto dello scavo del canale Contorta-Sant’Angelo ormai “affondato” dal Tar.

A svelarlo con un proprio dossier è l’Associazione Ambiente Venezia che scenderà in campo oggi con il Comitato No Grandi Navi e altri comitati per protestare contro il loro passaggio e i nuovi scali in laguna previsti per le soluzioni alternative sul tappeto. L’appuntamento è alle 15,30 nel tratto delle Zattere tra il ponte del rio di San Trovaso e la piattaforma dell’ex Adriatica. Qui saranno allestiti anche gazebo con materiali informativi e musica dal vivo, ma è prevista anche un’accoglienza “rumorosa” - con bandiere, cartelli, fischietti e altri strumenti - per le navi da crociera attese in quelle ore in Bacino San Marco.

Ma tornando al progetto ancora “secretato”, secondo il dossier di Ambiente Venezia, il percorso del tratto di nuovo canale Trezze Est-Vittorio Emanuele dovrebbe partire dal Canale dei Petroli all’altezza del Canale nuovo di Fusina e con un andamento ad arco dovrebbe passare ad est dell’Isola-Discarica delle Trezze, collegarsi alla parte terminale del Vittorio Emanuele e raggiungere il bacino di evoluzione di fronte alla Stazione Marittima. Questo tratto di canale dovrebbe essere lungo intorno ai 4,5-5 chilometri. La sezione del canale (se verranno riproposti gli standard precedentemente usati per altri progetti) secondo Ambiente Venezia è costituita da una cunetta di navigazione larga cento metri con una profondità di 10,5 metri e scarpate laterali decrescenti larghe ognuna 30 metri; complessivamente il canale sarà largo 160 metri .

Dovranno essere scavati quindi circa sei milioni e 800 mila metri cubi di fanghi. Tenendo conto che nei primi 50 centimetri di fanghi superficiali in quella zona - secondo il dossier - si sono conglobati molti degli inquinanti contenuti negli scarichi della zona industriale di Porto Marghera; ci saranno circa 400 mila metri cubi di fanghi inquinati che dovranno essere conferiti in discarica.

Secondo il dossier di Ambiente Venezia, la prevista “ricalibratura e marginamento del Canale Malamocco Marghera, con adeguamento cunetta ad almeno 90 metri di larghezza”, in realtà si risolverebbe in un allargamento complessivo di tutto il Canale Malamocco Marghera del 50%. La cunetta di navigazione attuale è in media di 60 metri e la si vuole portare a 90 metri. «Il Canale che vogliono», si legge nel dossier, «avrà quindi una cunetta di navigazione larga 90 metri e profonda 12 metri e due scarpate di 36 metri laterali ciascuna; il canale Malamocco Marghera sarà largo complessivamente 162 metri (36+90+36). Per far questo bisognerà scavare diverse decine di milioni di metri cubi di fanghi; infatti da uno studio sugli scavi di canali portuali di febbraio del 2005 del commissario straordinario si desume che per approfondire (o allargare) di unmetro tutto il tratto dalle casse di colmata e a ridosso della zona industriale del canale Malamocco-Marghera si devono scavare mediamente 1.359.000 metri cubi di fanghi».

«Se questi dati sono veritieri per il lavoro di ricalibratura e allargamento del canale dei Petroli dovranno essere scavati 54 milioni di metri cubi di fanghi (più o meno inquinati). Ma dove si pensa di depositare tutti i milioni (forse 60) di metri cubi che deriveranno dallo scavo del canale dei Petroli e del Nuovo canale Trezze-Vittorio Emanuele? Una parte sicuramente andrà a finire nell’isola-discarica delle Trezze, una parte nella maxi discarica dei Moranzani (chiamata parco lineare dei Moranzani), e una parte utilizzati per costruire le finte barene dietro i chilometri di dighe di massi che vogliono costruire lungo il canale dei Petroli e a margine del canale Trezze Est e Vittorio Emanuele».

 

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