Canale dei Petroli “proibito” A rischio i piani dell’Oleificio

MARGHERA. Mancano solo alcune autorizzazioni ma soprattutto manca la concessione dell’Autorità Portuale ad utilizzare la banchina ME36, affacciata sul canale dei Petroli, a ridosso della quale l’Oleificio Medio Piave vuol costruire una raffineria di oli vegetali dove potrebbe rioccupare i cassintegrati di Vinyls. Quasi sulla dirittura d’arrivo, il progetto dell’Oleificio rischia di arenarsi davanti ai no del presidente dell’Autorità Portuale, Paolo Costa: la banchina ex Syndial M36, affacciata sul trafficatissimo canale Malamocco-Marghera, il cosiddetto canale dei Petroli, vietato anche alle grandi e discusse navi da crociera che transitano in bacino di San Marco, non può essere utilizzata.
In alternativa, Costa ha proposto l’utilizzo di una delle altre due grandi banchine disponibili a Porto Marghera, quella affacciata sul canale Sud (banchina Liquidi) e quella sul canale Ovest dell’ex Montefibre. Ma nessuna di queste due alternative è stata presa in consideazione dall’Oleificio che, invece, ha ribadito anche nei giorni scorsi, in una lettera ai sindacati, di volere esclusivamente la banchina ME36. Due anni fa la famiglia Dal Sasso, proprietaria dell’Oleificio Medio Piave di Fontanelle di Oderzo, si è fatta avanti per acquisire le aree dell’ex ciclo del cloro, in gran parte di proprietà di Syndial (Eni) e la restanti della Vinyls in “esercizio provvisorio” e destinata al fallimento. In questi due anni l’Oleificio ha tenuto sempre un basso profilo, nessun comunicato stampa e tantomeno dichiarazioni pubbliche dei titolari. Fatto sta che pochi giorni fa è arrivata ai segretari dei chimici di Cgil, Cisl, Uil veneziana una lettera firmata dal legale rappresentante della Medio Piave Marghera spa, la newco creata dai Dal Sasso che gestirà la nuova raffineria di olio vegetale, tutta da costruire nell’area di 40 ettari acquistata da Syndial (Eni).
Nella lettera si rassicurano i sindacati sull’intenzione, confermata, di assumere i dipendenti della Vinyls in fallimento, sempre che si riesca però a realizzare il progetto della nuova raffineria di oli vegetali a Porto Marghera. «Dopo due anni», si legge nella lettera del rappresentante legale della Medio Piave, «siamo riusciti ad acquistare 40 ettari da Syndial, abbiamo ottenuto i decreti di bonifica e la disponibilità di Comune e Regione di velocizzare le autorizzazioni e abbiamo iniziato il dialogo con l’Autorità Portuale sulla banchina ME36».
Ma è proprio sulla concessione di questa contesa banchina portuale, che un tempo serviva alle navi che scaricavano sale per produrre cloro e poi la plastico in pvc, che tutto il progetto rischia di arenarsi. «Ottenuta la concessione della banchina e i decreti mancanti», conclude il legale di Medio Piave spa, «il progetto verrebbe predisposto e le autorizzazioni concesse entro sei mesi». A questo punto la “patata bollente” passa nelle mani dell’Autorità Portuale.
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