Canal Vena, ormeggi senza passerelle

Chioggia. Dolfin (Lega): via libera a pali e concessioni ma niente passaggi. E fioccano le multe

CHIOGGIA. Ancora polemiche sugli ormeggi in canal Vena. Dopo le proteste per i canoni considerati troppo salati e per il pagamento anticipato dei 750 euro per ciascuna concessione acquea, ora che gli ormeggi finalmente ci sono i titolari delle autorizzazioni per il posto barca protestano per la mancata collocazione delle passerelle che consentono di salire e scendere dalle barche.

Un disappunto diffuso che è stato registrato dal consigliere della Lega Marco Dolfin che trova nuovi spunti per accusare l’amministrazione comunale e il suo braccio operativo Sst di immobilismo. Degli ormeggi sul Vena si parla ormai da anni. Prima per lo scenario indecoroso che vi regnava con pali di qualsiasi tipo che deturpavano il colpo d’occhio sul canale interno della città, poi per le modalità con cui l’amministrazione ha deciso di rimette ordine. Ha fatto sgomberare le imbarcazioni e ha affidato a Sst la regolamentazione dei posti e la collocazione delle nuove paline.

Nuove polemiche sulle dimensioni e sulla scelta dei materiali, poi proteste dei concessionari per il canone annuale e il primo costo di installazione troppo alti. Il tariffario è stato rivisto e i pali di ormeggio sono stati sistemati. Si pensava che le polemiche fossero ormai chiuse invece tutt’altro. «I pali ci sono ma le passerelle no», sottolinea Dolfin, «sembra una cosa di poco conto invece sta creando non pochi disagi: confusione, concessionari arrabbiati e nuovamente il fenomeno del fai da te. Basta fare un giretto sulla riva per vedere che qualcuno ha provveduto da solo a sistemare tavole per salire e scendere dalle barche. Eppure il contratto prevedeva che una volta concesso l’ormeggio, attribuita la concessione e pagato il canone, Sst provvedesse a proprie spese a collocare i pontili». E così sono fioccate le multe.(e.b.a.)

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