Canal Salso, suggestione Navigli
MESTRE. C’è chi parla di una buona notizia. Chi invece si allarma perché teme di non riuscire più a tornare a casa. L’idea del sindaco Luigi Brugnaro di pedonalizzare un lato di via Forte Marghera, dal Forte che diventerà polo culturale della terraferma, fino a piazza Barche, fa discutere. L’idea del sindaco è quella di provare una sperimentazione con transenne, consentendo ovviamente il passaggio di frontisti e residenti (lo prevedono le leggi), in occasione di feste e iniziative con cui pedonalizzare metà di via Forte Marghera. Spostare una quota di traffico è possibile, visto che via Forte Marghera è parallela a viale San Marco e via Vespucci ed è una strada da tempo alla ricerca di nuova identità. Ma l’idea di creare una passeggiata tra San Giuliano e Forte Marghera fino al centro di Mestre non è nuova e richiama alla mente progetti e suggestioni del passato. Perché le idee per rendere Mestre più bella negli anni non sono mancate. Nel Piano guida del Parco di San Giuliano dell’architetto Antonio Di Mambro, ispiratore dell’azione di Brugnaro, per sua stessa ammissione, si punta ad ampliare il parco anche con accordi di programma pubblici privati e uno di questi interessa proprio il Canal Salso.
Una grande rambla dove passeggiare in mezzo agli alberi, dalla fine del Canal Salso verso il centro, la ritroviamo nel progetto dello studio Arbau con Marta Baretti che aveva vinto il concorso internazionale per i progetti per Piazza Barche. Il sindaco era Massimo Cacciari; l’anno il 2006. Progetto rimasto sulla carta, mai realizzato assieme al mercato, ma che poteva dare un senso nuovo alla piazza. Dopo l’apertura del Parco di San Giuliano, Mestre ha cominciato a ripensare al proprio rapporto con l’acqua. E se l’operazione di riapertura del corso del Marzenego, in via Poerio, oggi è valutata in modo positivo, dopo anni di polemiche, ora c’è chi sogna di riaprire il corso del Canal Salso con la pedonalizzazione della grande piazza XXVII Ottobre.
Un piccolo approdo sul Canal Salso è stato uno degli atti finali del Contratto di quartiere di Altobello: piccolo segno, non sufficiente, per ricordare che Mestre è anche i suoi canali. Altro contributo di idee non preso in considerazione dal Comune è quello del 2015 prodotto dallo studio di architettura Blu degli architetti Piero Vincenti, Enrico Friselle e Fabio Marini che tre anni fa, in occasione dell’apertura dello studio in piazza Ferretto, hanno regalato alla città un progetto che trasformava le rive del Canal Salso in Navigli, dove vivere, passeggiare, mangiare o bere un drink. Il progetto prevedeva una pista ciclabile sul lato riva di via Forte Marghera e un’ampia passeggiata pedonale alberata. Lungo la nuova riva su piattaforme galleggianti vengono inseriti bar e ristoranti davanti ai quali organizzare eventi e spettacoli sull’acqua. Al di sotto della nuova passeggiata piccoli magazzini accessibili dalle passerelle alla quota dell’acqua a servizio degli ormeggi delle barche che sono parte integrante della vita e della storia del Canal Salso.
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