Canal Grande, è allarme inversioni a U
VENEZIA. Canal Grande in mano alle “carovane” di motoscafi. L’ultima trovata adesso è l’inversione a U in mezzo al Canal Grande, a due passi da Rialto. Manovra pericolosa, davanti agli occhi dei vigili e di fronte al palazzo del municipio di Ca’ Farsetti. Per evitare di passare sotto il ponte di Rialto come da divieto prima delle 15.
Sequenza eloquente, quella che ci ha inviato una lettrice che ha seguito la scena a bordo di un vaporetto che seguiva la comitiva. «Stavano percorrendo il Canal Grande da Ca’ Foscari verso Rialto», racconta, «a distanza molto ravvicinata. Anche questo se non sbaglio non è permesso dal regolamento e dalle ordinanze. A un certo punto hanno girato di colpo, tutti insieme, per riprendere la marcia in senso contrario. Il vaporetto ha innestato la retromarcia, le altre barche sono state costrette a manovre di emergenza».
Ma non si è trattato di un episodio isolato. Pochi minuti dopo, stessa scena. Stavolta con protagonisti diversi. I motoscafi arrivano in gruppo a pochi metri dal municipio, davanti a palazzo Cavalli e alla Corte d’Appello. Un fenomeno già ai limiti. Adesso anche pericoloso.
Numerose le segnalazioni, non molti gli interventi dei vigili. «La normativa è poco chiara», dicono. Ma il Canal Grande è diventato un Far West. Patetica, a questo punto, l’ordinanza che impone il divieto di passaggio ai residenti «per motivi di sicurezza» sotto il ponte di Rialto fino a mezzogiorno. La quantità di acqua spostata e di rumore prodotto dai gruppi di motoscafi noleggiati ai turisti che si divertono a farsi i selfie in mezzo a gondole e vaporetti è notevole.
Se ne sono resi conto anche in Comune. Dove si sta raccogliendo la documentazione e le osservazioni per varare il nuovo Piano del Traffico acqueo. La «tolleranza zero» promessa dal sindaco Luigi Brugnaro si realizza soltanto in alcuni giorni e alcune ore. Quando la vigilanza è continua. Ma non basta. Ieri alle Fondamente Nuove, laguna forza otto per l’autostrada diretta verso l’aeroporto stracarica di motoscafi.
Adesso sono le stesse categorie a tirare il freno. «Dovremmo essere noi i primi a intervenire e sanzionare i nostri colleghi quando non rispettano velocità e regolamenti», sbotta un motoscafista che chiede di restare anonimo, «altrimenti il danno di immagine ci colpirà tutti. E in queste condizioni diventa anche difficile lavorare». La deregulation di decenni e la mancanza di regole chiare, insieme all’aumento delle licenze, ha prodotto il Far West.
Adesso si studiano correttivi, anche se è tardi. L’invasione di motoscafi che si aggiunge a quella dei vaporetti in Canal Grande sta producendo qualche problema. Anche di sicurezza. Cinque anni dopo l’incidente che costò la vita al turista tedesco, investito da un vaporetto mentre era con la famiglia a bordo di una gondola, la situazione sicurezza a Rialto non è migliorata. Il numero dei mezzi che ci passano è molto superiore a quello del 2013. Divieto in vigore solo per le barchette dei residenti.
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