Canal Grande, anche l'ex catasto diventa hotel
Il palazzo dal 2011 è di proprietà di una società immobiliare di Firenze. Ottenuto il cambio di destinazione d'uso dell'edificio proprio dopo l'annuncio dello stop da parte del Comune
Interpress/Mazzega Venezia, 07.06.2017.- eX Uffici Catastali in Riva del Vin
VENEZIA. L'ex catasto di Venezia, edificio a tre piani che da un lato guarda il Canal Grande, si trasforma in albergo. Siamo in Riva del Vin, al civico 744 di San Polo. Il grande edificio, con una splendida terrazza dalla quale si vede Rialto, si trova quasi di fronte a Ca' Farsetti, sede del Comune.
Nei giorni scorsi la società proprietaria, la Ja.no srl di Firenze di cui è amministratore unico un imprenditore immobiliare della città toscana, ha ottenuto da Ca' Farsetti il permesso di costruire che permette il cambio di destinazione d'uso a turistico commerciale al piano terra e negli altri tre piano del palazzo. Per ottenere il cambio di destinazione d'uso i proprietari hanno ricostruito la storia dell'edificio, diventato di proprietà pubblica alla fine della seconda guerra mondiale, dimostrando come, prima di ospitare uffici, fosse utilizzato come pensione, un piccolo alberghetto conosciuto come pensione Petrarca.
La Ja.no è proprietaria del palazzo dal 2011, dopo averlo acquistato, con contratto di affitto già in essere, dal Fondo immobili pubblici (Fip) che era stato creato dal governo per una serie di cartolarizzazioni. Il Fip, voluto nel 2004 da Tremoti - ministro nel secondo governo Berlusconi - è stato il primo fondo di investimento nell'ambito di un più ampio processo di valorizzazione promosso dal ministero dell'Economia e delle finanze - che era a caccia di soldi per risanare le casse dello Stato - attraverso il trasferimento di beni immobili a fondi comuni d'investimento immobiliare. Tra gli immobili in vendita è finito anche il palazzo del catasto i cui dipendenti nel corso degli ultimi mesi sono stati trasferiti in altre sedi.
Così la proprietà fiorentina ha deciso di chiedere al Comune il cambio di destinazione d'uso, ottenendolo proprio nei giorni in cui lo stesso Comune ha annunciato una stretta sui futuri cambi di destinazione d'uso.
L'operazione è tutta made in Firenze, e oltre alla società immobiliare Ja.No che si occupa di acquisire immobili e di affittarli o rivenderli - insomma metterli a reddito - c'è anche lo studio tecnico Chiarugi. Difficile dire ora dire quando partiranno i lavori e quale tipo di ristrutturazione sarà fatta.
È probabile che la proprietà, con il cambio di destinazione d'uso in tasca, cerchi ora un partner commerciale per avviare l'attività. La trasformazione dell'ex catasto in albergo è l'ultimo di una serie di casi in città.
Solo negli ultimi dieci anni almeno un centinaio tra palazzi e palazzetti ormai vuoti o dismessi si sono trasformati in alberghi: i dati erano emersi alla presentazione dell'ultimo annuario del Turismo riferito al 2015 che recensiva oltre 400 alberghi in città con una disponibilità di oltre 30 mila posti letto. Senza contare bed and breakfast e affittacamere.
Una trasformazione della città che negli ultimi anni è stata accelerata proprio dalla dismissioni di edifici pubblici (di proprietà del Comune o dello Stato) e dal conseguente trasferimento di uffici, alcuni dei quali si trasferiti a Mestre. Tra gli ultimi casi il palazzo sede del Tribunale amministrativo regionale (Tar) in campo della Fava o Palazzo Papadopoli, già sede del provveditorato.
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