Camusso: «Difendiamo i diritti»
FIESSO. «La Carta dei Diritti Universali del Lavoro, il nuovo statuto dei lavoratori che la Cgil sta approntando sarà un’arma formidabile contro il lavoro sottopagato, il lavoro dei laboratori clandestini fatto nei sottoscala, che tanti problemi sta creando al comparto del calzaturiero». A dirlo ieri in una affollata sala del patronato di Fiesso è stata il segretario nazionale della Cgil, Susanna Camusso. Un tema quello della difesa del made in Italy che anche se non era l’argomento principale della visita del leader Cgil, è emerso a più riprese durante il dibattito con i lavoratori.
Un dibattito che si è articolato anche in modo concitato, per le tante richieste di chiarimento anche su altri temi scottanti come la riforma Fornero e le scarse possibilità per i giovani di trovare lavoro.
Ad introdurre l’incontro è stato il referente della Filctem Cgil Michele Pettenò che ha parlato dell’opportunità a livello di prospettive negli anni a venire, del nuovo statuto dei lavoratori. Davide Camuccio, segretario organizzativo della Filctem ha sottolineato la necessità di lottare per la difesa del made in Italy e contro lo sfruttamento.
Susanna Camusso su questo punto è stata chiarissima. «Non si può andare a trattare se restano in piedi le politiche messe in atto negli ultimi anni, che non identificano alcun tipo di lavoro, ma che cercano solamente il profitto abbattendo i costi del lavoro in una logica di parcellizzazione delle tipologie di contratto, che non offre alcuna prospettiva alle classi lavoratrici».
In Riviera del Brenta nel comparto del calzaturiero al Cgil ha circa 400 iscritti. Ieri a Fiesso erano in 150 ad ascoltare il loro segretario nazionale.
«Il problema della proliferazione dei laboratori cinesi», ha detto un lavoratore, «noi la sentiamo tutta sulla nostra pelle. I lavoratori del posto stanno per essere sostituiti».
Tanti lavoratori e soprattutto tante lavoratrici hanno denunciato la mancanza di rispetto di tanti diritti. «In questo settore», spiega Michele Pettenò, «è diffuso nei piccoli tomaifici e tacchifici, l’uso di pagare i lavoratori con voucher». Un fenomeno quello della liberalizzazione dei voucher come sistema di pagamento, contro cui si è scagliata la Camusso: «Il Ministero non sa nemmeno quanti voucher siano stati utilizzati lo scorso anno». La visita a Fiesso della leader della Cgil è anche un segnale di attenzione per un comparto, il calzaturiero, cruciale per l’economia veneta, con un fatturato di 1,8 miliardi, 10 mila addetti e 939 imprese dell'indotto, fortemente vocato all'export (90%) e riconosciuto per qualità dei prodotti nel mondo. Per tutelare i prodotti del calzaturiero della Riviera dalle contraffazioni, recentemente è stato presentato e avviato il marchio “Made in Riviera”. Nei giorni scorsi a difendere il distretto era intervenuto il presidente Acrib Siro Badon che aveva sottolineato come il distretto calzaturiero sia quello con “una contrattazione di secondo livello, cioè legata alla produttività fra le più alte in Italia, con minimi annuali di 350 euro, ma anche premi di oltre 1000 euro».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia