Campolongo, muore a 36 anni: lo stesso male uccise la sorella
CAMPOLONGO .Peggio di una maledizione. Un destino cieco e crudele che lascia un padre e una madre senza più un figlio. Fausto e Luciana Marinello, che vivono in via Passo Pordoi a Campolongo, hanno perso 12 anni fa la figlia Chiara, a soli 27 anni, stroncata a un mese dalla nascita del figlio che portava in grembo, da un aneurisma dell’aorta. E ieri mattina, in un copione maledetto che sembra ripetersi, se n’è andato anche il fratello, Matteo, di 36 anni. Il sospetto dei medici è che a ucciderlo sia stato anche nel suo caso un aneurisma dell’aorta. Un difetto congenito che ha condannato al medesimo atroce destino i due fratelli, lasciando nel dolore più profondo i genitori.
La tragedia. Matteo si era sentito male venerdì scorso. Delle fitte al torace. Un dolore che non gli era mai capitato prima. Visitato al Pronto soccorso dell’ospedale di Piove di Sacco, era stato poi mandato a casa per tornarci il giorno seguente, sempre con forti dolori al torace e all’addome. «Il papà si è rifiutato di portarlo a casa sabato sera come volevano i medici», racconta la mamma Luciana, «perché i dolori continuavano, era bianco come uno straccio, sofferente. Allora lo hanno ricoverato». Matteo è finito nel reparto di Chirurgia. «Gli hanno fatto la Tac e tutta una serie di esami e accertamenti», prosegue la mamma, «ma non era emerso niente di strano. I medici non capivano la natura del male. Poi la situazione è degenerata domenica pomeriggio. All’improvviso, verso le 16, ha accusato una fortissima colica addominale. I medici intervenuti gli hanno fatto una Tac che ha mostrato un flusso di sangue nella milza. Hanno subito chiamato un’équipe da Padova e hanno portato Matteo in sala operatoria. L’intervento sembrava riuscito». Matteo è passato in Terapia intensiva e poco a poco sembrava riprendersi. «Stamattina (ieri) si è svegliato alle 6», ricorda Luciana, «mi ha chiesto un po’ d’acqua, parlava e scherzava. Poi tutto d’un tratto è sbiancato e in pochi minuti è morto».
Il tragico precedente. Dodici anni fa, il 17 maggio del 2001, un aneurisma dell’aorta aveva stroncato Chiara, la sorella allora ventisettenne di Matteo. «All’epoca era stata disposta l’autopsia che aveva rivelato la causa della morte», dice la mamma, «era stata una tragedia terribile, per tutta la famiglia, anche perché Chiara aspettava un bimbo. Mai avremmo pensato di rivivere quel dolore, perdendo l’unico figlio che ci era rimasto. Ora attendiamo l’autopsia per sapere cosa è successo».
Lavoro e musica. Matteo Marinello era molto conosciuto nel Piovese: per tanti anni aveva suonato la tromba nel gruppo folkloristico di majorette di Sant’Angelo di Piove. Lo stesso in cui la sorella Chiara faceva la majorette e lo stesso a cui partecipavano anche papà e mamma. Il trentaseienne abitava con i genitori a Campolongo e coltivava frutta e verdura nei campi di sua proprietà: ogni mercoledì e sabato andava al mercato del foro boario di Piove a vendere i suoi prodotti.
Il cordoglio degli amici. La notizia della morte di Matteo Marinello ha colto di sorpresa amici e conoscenti. In Facebook è una sequela di messaggi. «Era una persona squisita, buono come il pane», lo descrive l’amica Ketty Nardo, «stavamo progettando la tradizionale festa che ogni estate facevamo a casa sua».
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