Campi d’atletica, ma risulta un giardino
Si chiamano campi di atletica, ma sono in realtà solo un parco pubblico. In via Unità d'Italia, dopo tante proteste, è appena stata tagliata l’erba, cresciuta oltre misura anche per le piogge abbondanti. Il futuro dei frequentatissimi campi, con annesso palasport, è però ancora incerto. Li vorrebbe in gestione una società sportiva, la Mirafiori, mentre per il palazzetto la convenzione delle quattro società sportive, tra basket, pallavolo e boxe, scade a fine anno.
L’assessore allo sport, Luigi Trevisiol, è regolarmente tirato per la giacca, bersaglio di critiche e attacchi per la gestione complessiva degli impianti. Ma quando proprio lui ha cercato di vederci chiaro, ha scoperto molti aspetti curiosi. «Pochi lo sanno», ricorda, «ma questo è un parco pubblico, un giardino, e non ufficialmente un campo di atletica. Per averlo quale pista di atletica, ufficialmente appunto, bisogna decidere un cambio di destinazione d’uso e quindi effettuare una serie di controlli e accertamenti per capire se sia in regola e a norma. Facile parlare, spesso a vanvera, quando non si sanno le cose».
«Allora», prosegue, «esiste questa richiesta di gestione della pista di atletica da parte della società Mirafiori, che a me pare interessante e sulla quale possiamo ragionare. È bene però si sappia che negli anni passati molte formalità sono state trascurate».
Le società che hanno in convenzione il palazzetto lamentano incuria, poca attenzione e una certa trascuratezza da parte del Comune. «La convenzione scade alla fine dell’anno», ricorda l'assessore, «noi abbiamo a cuore il futuro del palasport e desideriamo collaborare senza che vi siano scontri, litigi o invidie. Ci sono altre società che vogliono entrare nella convenzione e per la fine dell’anno decideremo cosa fare». (g.ca.)
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