Campanile inclinato sistemati i sensori prima dell’intervento

La “Torre civica” malata e la tregua tra Comune e Curia Il vescovo paga, ma restano i dubbi sulla proprietà
Di Rosario Padovano
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - LAVORI SUL CAMPANILE
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - LAVORI SUL CAMPANILE

PORTOGRUARO. Dureranno fino al fine settimana i lavori per l’installazione dei sensori a fibra ottica indispensabili per il monitoraggio della pendenza del Campanile, o Torre civica, in piazzetta Duomo, in pieno centro storico di Portogruaro. Sono stati avviati ieri tra lo stupore dei portogruresi, preoccupati ma anche ammirati per il loro Campanile monumentale, che è “malato” anche se non grave.

«Finalmente i lavori di monitoraggio sono cominciati, aspettavamo questo momento da lungo tempo», dice l’assessore ai lavori pubblici, Angelo Morsanuto, «siamo consapevoli che il Campanile è un bene troppo importante per Portogruaro. La collaborazione con la Curia poi si poggia su ottime basi». Chissà se sono già inclinate come il campanile, però. In effetti il vescovo della diocesi di Concordia Pordenone, monsignor Giuseppe Pellegrini, ha garantito tutto il sostegno economico per le spese di monitoraggio. Intanto è così, poi si vedrà.

Il clima che si percepisce tra l’amministrazione comunale e la Chiesa è quello di una tregua armata. Sullo sfondo anche vecchi “peccati”: i mancati introiti sulla destinazione d’uso del parcheggio che si sarebbe dovuto costruire sotto l’oratorio Pio X e che avrebbero dovuto finanziare i lavori della rinnovata struttura di proprietà della parrocchia. Si sa come è andata a finire: la giunta Senatore ha abbandonato il progetto, e ha perso il finanziamento regionale della Regione Veneto e per il rinnovamento dell’oratorio don Pietro Cesco deve pagare le spese. Saranno sufficienti le offerte dei fedeli? Monsignor Cesco, a tal proposito, due settimane fa aveva scritto un bollettino parrocchiale di fuoco contro il sindaco Maria Teresa Senatore che, per il momento, ha preferito non replicare.

Sullo sfondo c’è anche la proprietà dello stesso Campanile o Torre civica. Secondo molti documenti, citati in queste settimane in particolare nelle commissioni dal capogruppo di “Centrosinistra più avanti insieme”, Marco Terenzi, sarebbe di proprietà del Comune. Invece la giunta Senatore ha reso nota la presenza di un documento che si rifà gli accordi internazionali del Concordato del 1984 tra Stato e Chiesa che rinnovava i vecchi Patti lateranensi del 1929. In base a queste ingiallite carte la proprietà sarebbe della parrocchia. L’obiettivo, sia dell’amministrazione comunale che della Curia di Pordenone, è quello di evitare una controversia legale. Per il momento il vescovo paga i lavori di monitoraggio del Campanile, ma senza sapere se questa struttura sia di proprietà dell’ente ecclesiastico o meno. Qui la certezza non esiste.

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