Campane rumorose, don Cargnin pagherà
SALZANO. La querelle delle campane troppo rumorose si chiude con una multa da 463 euro. A pagarla sarà il parroco di Salzano, don Paolo Cargnin, 66 anni, finito a processo davanti alla giudice monocratica Sara Natto con l’accusa di disturbo della quiete pubblica. A rovinare il riposo di un cittadino di Salzano, rappresentato dall’avvocato Leonello Azzarini, erano proprio le campane. Il residente, con casa a due passi dalla chiesa parrocchiale, non sopportava più quel rumore a tutte le ore del giorno, e in particolare di primo mattino, quando dal campanile arrivava l’invito a partecipare alla prima messa. Tanto che aveva provato a risolvere bonariamente la questione con il sacerdote. Ma le cose non erano cambiate, tanto che il cittadino aveva presentato una querela nel luglio del 2013, contestando al sacerdote di aver superato i livelli sonori previsti dalla legge e di aver fatto durare il rumore troppo a lungo, tra l’altro non adeguandosi alle prescrizioni impartite nel 2011 dalla delibera del vescovo di Treviso - sotto cui ricade la parrocchia di Salzano - e ai limiti imposti anche dal regolamento comunale di Salzano.
Il caso è arrivato nei mesi scorsi davanti al giudice monocratico di Venezia. La difesa di don Cargnin, rappresentata dagli avvocati Gian Paolo Cremaschi ed Enrico Fontana, nella scorsa udienza a novembre ha quindi proposto l’oblazione, con cui solo in casi specifici è possibile estinguere il reato poiché l’illecito penale si trasforma in illecito amministrativo attraverso il pagamento di una determinata somma. In questo caso 463 euro. Una volta saldato il conto, le pendenze a carico del sacerdote si chiuderebbero.
Nell’udienza di ieri, la difesa del parroco, come da richiesta della giudice, ha presentato alcuni dati fonometrici per dimostrare che ora il suono delle campane è rientrato nei parametri previsti sia dalla Diocesi che dal Comune e che quindi non c’è più alcun illecito. Di diverso avviso la difesa del denunciante. Ma tant’è, la giudice Natto ha deciso di ammettere il parroco all’oblazione, rinviando l’udienza al 23 aprile per verificare che nel frattempo don Cargnin abbia pagato. Se così fosse, il processo a suo carico sarà chiuso.
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