Alluminio e ferro oltre i limiti nelle acque dell’Osellino: le analisi Arpav

Niente idrocarburi ma metalli sono emersi da tre campagne di prelievo di Arpav dopo lo sversamento di liquido nero. Posizionate doppie palancole dal Consorzio

Mitia Chiarin
L'intervento di messa in sicurezza
L'intervento di messa in sicurezza

Gli esiti analitici dei campionamenti eseguiti da Arpav, l’agenzia per l’ambiente, sul liquido scuro che a Campalto è fuoriuscito dalla riva del fiume Osellino «confermano l’assenza di idrocarburi nella fuoriuscita, e la presenza di elevati valori di Ferro, Alluminio e Manganese, le cui concentrazioni diminuiscono sensibilmente già a poca distanza dalla fuoriuscita».

Questo il verdetto. Ma la domanda resta legittima: quale sostanza è fuoriuscita, con quel liquido nero, dall’argine del fiume a ridosso dell’ex discarica di fosfogessi lungo il collegamento ciclopedonale tra il parco di San Giuliano e il Passo Campalto?

Ipotesi sulle cause, nella comunicazione di Arpav, non se ne fanno. Di certo, spiega la nota dell’Agenzia, la fuoriuscita era in atto dal 31 marzo. I tecnici sono stati allertati il 7 aprile, dopo giorni di allarme. Quel giorno è stato eseguito un primo sopralluogo rilevando che la fuoriuscita «presentava iridescenze e odore tipico di idrocarburi ed era già stata messa in sicurezza mediante il posizionamento di panne assorbenti per contenere il seppur limitato flusso, ad opera della ditta impegnata sul posto per il consolidamento delle sponde del fiume».

Il 10 aprile «si è verificato sul luogo che la fuoriuscita di liquido scuro risultava di entità ancora minore, sempre contenuta dalle panne assorbenti, e non presentava più le caratteristiche di iridescenza e odore tipico di idrocarburi rilevate in precedenza. Si sono pertanto effettuati campionamenti del liquido scuro che fuoriusciva dall’argine e dell’acqua dell’Osellino, 50 metri a ovest (monte) e 50 metri a est (valle) rispetto alla fuoriuscita». I campioni hanno ricercato i parametri relativi a metalli e idrocarburi.

Le misure, spiega Arpav, sono state eseguite «mediante sonda multiparametrica (ossigeno, pH, conduttività, salinità, temperatura)». Nei campioni prelevati sul fiume in data 10 aprile «non si è rilevata presenza di idrocarburi, e i metalli risultano in linea con i valori usualmente riscontrati nelle analisi periodiche effettuate sull’Osellino (serie storiche anni 2023-24), ad eccezione dei parametri Alluminio e Ferro, che risultano superiori all’usuale (valori circa pari 1 mg/l - milligrammi per litro,) senza differenze significative fra monte e valle».

L’11 aprile il Consorzio di bonifica Acque Risorgive è intervento in somma urgenza, per una serie di palancole anti-sversamento nel terreno. Di conseguenza è stata chiusa al transito la pista pedonale e ciclabile, con la previsione di un fermo per una decina di giorni. Ora Arpav precisa che il 14 aprile risultano completate «le opere di ulteriore contenimento e messa in sicurezza dell’area con la realizzazione di un doppio sistema di palancolature, il primo che isola il corpo della discarica dalla pista ciclabile e un secondo che isola il fronte di fuoriuscita sull’Osellino».

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