Camerlenghi e Rialto via le impalcature

Via le impalcature dal ponte di Rialto e da palazzo dei Camerlenghi: dopo anni di lavori di restauro, il Canal Grande ritrova la bellezza dell’area realtina.
Camerlenghi. In questi giorni, nel cinquecentesco palazzo hanno fatto ritorno i magistrati e le cancellerie della Corte dei conti, dopo anni di “esilio” a San Marcuola, a palazzo Mandelli, già sede degli uffici finanziari per-Agenzia delle Entrate e a sua volta bisognoso di un radicale intervento di recupero. Domani, prima udienza contabile nell’aula della Corte al piano terra, ora protetta dall’acqua alta: in programma un nuovo processo contabile all’ex governatore Giancarlo Galan, citato insieme al suo commercialista Paolo Venuti: secondo il vice procuratore Mingarelli, avrebbero simulato un passaggio di quote azionarie di Adria Infrastrutture a una società di Venuti, quale prestanome, per poi vendere a Mantovani e incassare la plusvalenza di 103 mila euro. Non una grande cifra, ma dal momento che nel processo principale per danni all’immagine dello Stato la Procura ha chiesto un risarcimento di 5,8 milioni di euro per lo scandalo Mose - è pendente la decisione dei giudici della Corte - il recupero delle azioni contribuirebbe a fare cassa.
Tornando al restauro, quello del palazzo dei Camerlenghi è costato 2 milioni e mezzo, stanziati dall’ex Magistrato alle Acque: iniziati alla fine del 2013, i lavori si sarebbero dovuti concludere in poco più di due anni, ma alla fine si è arrivati al trasloco di questi giorni.
Rialto. Liberato dai ponteggi anche il Ponte di Rialto, restaurato grazie ai 5 milioni della sponsorizzazione di Renzo Rosso by Diesel (ne sono stati spesi circa tre, gli altri saranno utilizzati dal Comune peri il rifacimento della pavimentazione di Ruga degli Oresi). Restano dei “ritocchi” da fare. La soprintendenza ha, infatti, dato all’impresa Lares e al Comune alcune indicazioni finali, per sistemare alcune parti della pavimentazione della rampa centrale, troppo frammentate e “addolcire” i profondi buchi sulle facciate in pietra d’Istria dei negozi, lasciati dai vecchi ganci ora tolti. (r.d.r.)
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