Cameriere rapinato due condanne per 10 anni

Bibione. Il giovane era stato minacciato e picchiato per ottenere dei soldi L’estorsione è durata più giorni, dopo il pestaggio è scattata la denuncia
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.05.2014.- Cittadella della Giustizia, Piazzale Roma
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.05.2014.- Cittadella della Giustizia, Piazzale Roma

BIBIONE. Pesante condanna ieri, in Tribunale a Venezia, del marocchino di 26 anni Abdelmanuim Ennaji, residente a San Stino e accusato di rapina e lesioni nei confronti di un cameriere friulano di venti anni conosciuto a Bibione. Sei anni e dieci giorni di reclusione e cinquemila e 100 euro di multa, questa la pena decisa dai giudici presieduti da Stefano Manduzio.

È stato condannato anche il complice, marocchino come Ennaji, Edgar Tabiri (21 anni), dovrà scontare tre anni e mezzo di reclusione e pagare 700 euro di multa. Il primo è in carcere da due anni, mentre il secondo è libero.

Il Tribunale ha sostanzialmente accolto l’impostazione del rappresentante dell’accusa, il pubblico ministro Walter Ignazitto, sostenendo però che si è trattato di un’unica estorsione proseguita per più giorni, dal 27 agosto 2012, giorno del primo scontro tra i due marocchini e l’italiano, all’11 settembre dello stesso anno, giorno in cui è rimasto anche ferito ed è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari, che lo hanno giudicato guaribile in quattro giorni. Giorno in cui ha deciso di correre ai ripari e denunciare i due extracomunitari.

I tre si conoscevano e in corso avevano un affare, ammissione fatta da entrambi le parti. I due imputati, però, hanno raccontato che i soldi che avrebbero strappato alla parte offesa erano loro, in sostanza era denaro che avanzavano dall’italiano. Il cameriere friulano ha spiegato che i due gli avevano chiesto, ottenendoli 500 euro, promettendogli che in poco tempo avrebbe triplicato quella cifra, intascandosi 1500 euro. Stando alle accuse, la sera tra il 27 agosto e il giorno seguente l’avrebbero preso a schiaffi e pugni facendosi consegnare 120 euro. Il 4 settembre lo avrebbero minacciato di morte se non avesse consegnato tremila euro e così aveva fatto, infine l’11 settembre altre botte e questa volta lo avevano colpito con un casco da moto, procurandogli ferite e lesioni. In quest’ultima occasione si erano fatti consegnare altri 50 euro. Tutto quello che possedeva in quel momento e, dopo essersi fatto medicare, proprio per questo ha deciso di correre dai carabinieri e di denunciarli, anche se gli affari con quei due non erano del tutto chiari. Lui stesso, ad esempio, ha raccontato che l’ultima volta, oltre ai soldi, aveva dovuto consegnare anche quattro grammi di hascish che aveva con lui. Le pene diverse tra i due imputati si giustificano per il fatto che soltanto Ennaji lo avrebbe colpito, mentre l’altro sarebbe rimasto a guardare. (g.c.)

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