«Cambio Asl, serve il referendum»
CAVALLINO. Prende sempre più forza la richiesta delle opposizioni di indire un referendum consultivo a Cavallino-Treporti. Volontà già protocollata a metà ottobre attraverso la proposta di cinque consiglieri delle liste “Civica” e “Idea Comune”. La finestra temporale di tre mesi entro cui chiamare i cittadini alle urne sarebbe da metà febbraio a metà maggio 2017 e il parere popolare che ne emergerebbe, essendo consultivo, non sarebbe comunque vincolante per la Regione che, in caso di voto contrario, con la scelta approvata dal Consiglio regionale di fare entrare Cavallino-Treporti nell’Asl 4 Veneto Orientale dal 2018 si prenderebbe la responsabilità di agire contro una manifesta volontà popolare.
«Abbiamo tutto il tempo», conferma il capogruppo di Civica, Angelo Zanella, «per organizzare una campagna referendaria d’informazione seria e approfondita sulle due scelte utilizzandolo come strumento forte di pressione politica».
«Finora», va giù duro Claudio Orazio, capogruppo di Idea Comune, «ha avuto ragione il consigliere regionale Pd, Pigozzo, a dire che la gestione di questa scelta è stata una farsa, basti pensare che sul passaggio di Asl di Cavallino-Treporti fra il 12 ed il 14 dicembre la Lega Nord regionale ha presentato due emendamenti contrastanti a nome di Pigozzo e Forcolin».
A lanciare un sasso pesante anche Luciano Ballarin, ex consigliere comunale e fra i fondatori della Croce Verde. «Qualcuno in Comune e in Regione dovrà pagare politicamente», commenta, «per essere passato sopra le teste dei cittadini senza interpellarli, a prescindere di quella che sarà la loro volontà. Temiamo di tornare indietro di 30 anni in tutte le conquiste fatte nei servizi socio-sanitari gestiti da onlus e associazioni». «Il referendum poteva diventare decisivo se fosse stato indetto prima» aggiunge l’ex consigliere Francesco Chiaranda, ora coordinatore di Fare con Tosi, «il sindaco Roberta Nesto porti avanti le istanze del Consiglio comunale e non si rassegni, avrà il nostro appoggio perché si confermi l’Asl Serenissima, non quella di San Donà».
Fanno eco dalla Regione i consiglieri Giovanna Negro, Andrea Bassi, Maurizio Conte e Stefano Casali, appoggiano Cavallino-Treporti all’indomani della proroga votata dal Consiglio regionale per rimanere all’interno dell’Asl Serenissima fino al 31 dicembre 2017 e successivamente passare sotto l’Asl Veneto Orientale. «Invitiamo il primo cittadino», aggiungono, «a leggere il verbale della seduta del Consiglio regionale di ieri e in particolare le parole del presidente della Commissione Sanità Boron che davano il sindaco d’accordo con la decisione della giunta nello spostamento di Asl».
Francesco Macaluso
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