Cambia Bortolato: «Troppa crisi. Ora abiti da cerimonia»
OLMO. Prendere di petto la crisi e cambiare abito in corsa. Proprio come ha fatto lo storico Abbigliamento Bortolato di Olmo, da oltre 40 anni nel settore vestiario con il fondatore Luigi, prima a Scorzè nel 1967 e poi a Olmo dal 1977. Ora l’attività è gestita dalla moglie Annalisa e dai figli Alberto e Alessandro. Per sei settimane, da inizio ottobre a metà novembre, i Bortolato hanno deciso di fare una svendita totale per liberarsi di tutti i capi classici uomo e donna, distribuiti in 500 metri quadrati, in attesa di cambiare clientela da inizio 2015.
Così si è partiti con degli sconti abbastanza corposi per arrivare al recente «tutto a 20 euro». Inutile dire che il negozio sia stato preso d’assalto e più d’uno ne ha approfittato per rifarsi il guardaroba nuovo di zecca, sia invernale sia estivo. Grasso che cola di questi tempi, con le tasche dei clienti sempre più vuote. Ora i locali sono stati chiusi, in attesa di fare dei lavori di ristrutturazione e riaprire tra fine gennaio e inizio febbraio.
«Avremo abiti eleganti e da cerimonia», spiega Alberto Bortolato, «dopo una decisione presa in estate. Un po’ mia mamma, che sognava di puntare su capi simili, un po’ la congiuntura attuale ci hanno fatto cambiare direzione. È l’unico modo per continuare ad andare avanti, perché con gli abiti classici si fa più fatica: i nostri clienti erano proprio dentro il ceto medio che sta sparendo. Non a caso, in questo mesi di svendita abbiamo rivisto famiglie e persone che non vedevamo da tempo. Tanti di loro hanno comprato di tutto, dalle camicie ai pantaloni, dalle giacche alle scarpe. Il fatturato 2013 è sceso del 10 per cento ma non è tanto questo calo, quanto che abbiamo capito non ci sono più margini per risalire se continuassimo così. Se aggiungiamo tutte le spese, si capisce come che non avevamo altra scelta. La gente non ha liquidità e nell’ultimo triennio è cambiato tutto». Anno nuovo vita nuova, perché fra un paio di mesi inizierà un’altra avventura per la famiglia Bortolato. «Una volta facevamo uomo, donna e bambino» continua Alberto Bortolato «ma dal 1995 abbiamo puntato solo nei primi due. Ora svoltiamo ancora. Il mercato degli abiti da cerimonia ancora tiene, perché qui le famiglie sono ancora disposte a fare dei sacrifici». (a.rag.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia