Calzavara: «Un benvenuto ai ragazzi»

Il sindaco attacca Sacconi: «La Croce Rossa non è un centro di accoglienza»
JESOLO. Il benvenuto di Calzavara ha sugellato l’arrivo dei 45 ragazzini profughi. Il sindaco era insieme alla giunta quasi al completo. «La vicenda si è conclusa come avevamo prospettato - ha detto - Jesolo ha dimostrato la sua ospitalità, adesso ci aspettiamo un’ottima organizzazione da parte della Croce Rossa per far fronte all’emergenza e teneri impegnati i ragazzi fino a tutto marzo».


Nonostante le polemiche non c’era quasi nessuno ad aspettarli. Si temeva infatti una protesta da parte della Lega Nord e delle frange dell’estrema destra, che non c’è stata, se si esclude nella mattinata un presidio della Fiamma Tricolore che ha diffuso volantini. I profughi erano accompagnati anche dal commissario straordinario della Croce Rossa, Francesco Rocca. «Abbiamo paura che molti di loro - spiega - siano vittima di una tratta di minorenni. Non saranno chiusi a chiave ma li controlleremo, cercando di spiegargli cosa li aspetta in caso di fuga. Spesso hanno dei contatti all’esterno».


Calzavara ha poi detto di sperare che questa emergenza «possa essere da stimolo per avviare una collaborazione con il ministro al Welfare Maurizio Sacconi e con il suo sottosegretario Martini».


Questo per risolvere «una volta per tutte l’equivoco sull’utilizzo di quello che dovrebbe essere un centro di formazione e che invece - afferma - le emergenze trasformano periodicamente in un pseudo centro di accoglienza».


«La soluzione passa attraverso la vendita di tutta l’area - dice Calzavara - che permetterebbe una notevole plusvalenza per la Cri». Il Comune, ricorda sempre il sindaco, ha già fatto la sua parte, approvando un Prg che decuplica il valore della struttura «e che oggi, visto il risicato uso di cui se ne fa ed in considerazione dei bisogni della Croce Rossa, sembra sempre di più un lusso non più eticamente sostenibile».


La struttura di Jesolo, per mezzo secolo una colonia marina, è attualmente in grado di garantire il soggiorno ad almeno 300 persone. Si tratta di un’area grande e appetibile in prospettive turistiche. Il sindaco ha quindi ringraziato il ministro Maroni «per come ha gestito il trasferimento dei ragazzi, rapportandosi da subito con l’Amministrazione Comunale, sentendone la necessità e trovando un giusto punto di mediazione». «E’ stato un approccio ben diverso da quello adottato nei nostri confronti dal precedente Governo - conclude - che negli anni passati, da sera a mattina, senza alcun coinvolgimento, ci inviò 130 rifugiati politici».


Ma a Jesolo tutta questa ospitalità non è emersa, alla luce delle polemiche dei giorni scorsi, che hanno visto le perplessità del sindaco Francesco Calzavara in ordine alla questione sicurezza e controllo, poi la netta contrarietà della Lega Nord, che ha portato ad una spaccatura in giunta. E’ stato un il braccio di ferro estenuante con la Lega che non li voleva assolutamente, ma Jesolo non ha potuto sbarrare la porta di fronte all’emergenza e tanto più con una struttura capiente e sicura come la Croce Rossa e anche il Carroccio si è dovuto piegare. Il volo speciale con il quale sono giunti in Italia ha portato con sè anche uno strascico di polemiche destinato a continuare ancora per giorni.

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