Calzatura, i posti di lavoro aumentano del 7 per cento

Stra. Studio dei sindacati su un settore che sta riprendendosi alla grande Soddisfatti Colletti e Pettenò: «Le aziende crescono giorno dopo giorno»
STRA. Il comparto della calzatura in Riviera del Brenta va a gonfie vele a certificare un aumento di aziende e di lavoratori nel corso degli ultimi 12 mesi sono i sindacati che con uno studio sul settore nella sola area metropolitana di Venezia. I dati registrano una progressione del 6– 7 % in termini di posti di lavoro e del 10% in più per le aziende.


«Il comparto della calzatura», spiegano il segretario metropolitano della Filctem Cgil Riccardo Colletti e il referente della Riviera Michele Pettenò, «sta letteralmente cambiando pelle: abbiamo censito la presenza di 84 aziende calzaturiere produttrici, 208 aziende che invece fabbricano accessori e qui parliamo di tacchifici suolifici, tomaifici. Ma non solo».


«C’è anche un settore professionale altamente specializzato come quello dei modellisti, tagliatori disegnatori», sostiene Colletti, «che sta crescendo alla grande. Gli studi di design della scarpa sono 37. Le aziende di tipo commerciale che si occupano della vendita dei prodotti, sono 31». Poi gli occupati. «I dipendenti delle aziende legate alla produzione vera e propria sono 4. 000, quelli delle ditte che producono accessori 1.067, 146 i modellisti e designer e 132 gli addetti delle ditte commerciali, 750 poi i soci e familiari occupati», chiosa spiega Pettenò, «per un numero complessivo di 6096 occupati. A questi si aggiungono circa 3. 000 persone nell’indotto e questo porta in Riviera il numero di persone che hanno lavoro grazie alla calzatura, a 10 mila circa». Ora la ripresa è evidente. «L’aumento del numero di occupati», continua Colletti, «nel corso degli ultimi 12 mesi è del 6-7%. Cresce pure il numero delle aziende nell’area veneziana del 10%».


Va detto che il distretto della calzatura della Riviera conta nell’intera filiera (che si divide fra le zone di confine di Padova e Venezia) conta da dati Acrib 520 imprese e per la prima volta quest’anno ha superato i 2 miliardi di euro di fatturato e i 20 milioni di paia vendute. «Di questi 20 milioni», specifica Colletti, «12 milioni sono prodotte nel padovano e 8 milioni nel veneziano. Questo perché l’area del veneziano è specializzata nella creazione di scarpe di lusso ed extra lusso che fa più fatturato». Arriva però un appello. «Per non perdere la ripresa», concludono i sindacalisti, «e continuare a difendere il tratto distintivo del distretto, e cioè l’altissima qualità dei prodotti, bisogna coinvolgere sempre più le piccole e medie aziende artigiane, nel potenziamento del marchio doc della calzatura che per ora vede ancora troppe poche adesioni».


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