Caldaie pericolose senza controlli dopo lo stop al bollino verde

MESTRE. Da quando è stato abolito il “bollino verde” e la Regione Veneto non lo ha sostituito con altri provvedimenti, nessuno controlla più l’efficienza e la sicurezza degli impianti di riscaldamento domestici, le caldaie sono diventate una sorta di “killer dormiente” nelle nostre case. Un “assassino” che per mancanza di controlli può risvegliarsi e causare fuoriuscite del micidiale monossido di carbonio o altri gravi incidenti. A sollevare il grave rischio a cui sono esposte migliaia di famiglie è Confartigianato veneziana, secondo la quale è necessario «reintrodurre il bollino e rendere detraibili le spese per sostenere i costi per il personale qualificato per i controlli e le manutenzioni».
Nel Veneziano, secondo i conti fatti da Confartigianato, negli ultimi quattro anni le manutenzioni alle caldaie sono diminuite dell’80%, passando dalle 39 mila del 2011 alle 7 mila del 2015; mentre le ispezioni di controllo degli impianti in dieci anni sono crollate del 90%, dalle 2.300 del 2006 alle 150 nello scorso anno. «Ogni caldaia sulla quale non vengono eseguiti i controlli periodici e neppure le verifiche di sicurezza da parte dei preposti enti», dice senza mezzi termini Gianni De Checchi, segretario facente funzioni di Confartigianato Imprese città Metropolitana, «è una potenziale bomba ad orologeria».
E Luciano Tieghi, responsabile area categorie di Confartigianato, aggiunge: «Fino a qualche anno fa, grazie alle verifiche eseguite con il sistema del bollino verde, l’immenso parco caldaie della città era quantomeno verificato, ma ora che il bollino di manutenzione e le stesse verifiche atte a verificare lo stato di sicurezza degli impianti sono state eliminate, malfunzionamenti e rischi sono sempre più un pericolo, con possibili conseguenze anche pesanti, come recentemente successo a Mogliano nella casa di due anziani lidensi».
«La questione sicurezza non riguarda solo le vecchie caldaie o stufe», aggiune De Checchi, «ma anche quelle nuove, come quella dei coniugi lidensi. È chiaro che l’aver tolto bollino e verifiche ha abbassato l’attenzione su un potenziale pericolo. Capisco che in tempi di crisi per una famiglia risparmiare sulle spese è importante però vedere queste verifiche come un costo o una ennesima “tassa” in più è sbagliato. Qui non si sta parlando di tasse assurde o imposizioni che sfuggono al tempo e alla logica, ma di verifiche che possono salvare la vita. Si pagano ancora le accise sulla benzina per la guerra d’Etiopia del 1935 oppure sulla crisi di Suez piuttosto che per il finanziamento della guerra in Libano. Tasse per cose che non esistono e che pesano sulle nostre tasche. Un obbligo virtuoso come quello del controllo della caldaia o delle stufe, invece, è stato cancellato e i cittadini che non hanno lo scrupolo di provvedere a loro spese ai controlli corrono un rischio che l’amministrazione pubblica non può continuare ad ignorare».
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