Calatrava, ancora ko l'ovovia: mamma e bambino bloccati
VENEZIA. L’ovovia agganciata al ponte di Calatrava non funziona. Non è ormai più un caso, ma una realtà continua. Anche ieri il dispositivo traslante destinato al passaggio dei disabili era fermo - per un guasto ai sensori e così resterà sino a quando l’impresa destinata alla manutenzione non avrà effettuato l’ennesima riparazione. Ma il giorno prima una mamma con bambimo sul passeggino - sono questi i “clienti” più affezionati dell’ovovia e non i disabili che se ne servono solo in numero molto ridotto - era rimasta bloccata per circa mezz’ora, con il bambino in lacrime, con l’intervento anche dei vigili urbani di Piazzale Roma per fornire assistenza, proprio per il nuovo guasto del dispositivo. Ad Avm - l’Azienda veneziana per la mobilità, che ha avuto in gestione l’ovovia dal Comune - allargano le braccia, perché i guasti strutturali del sistema sono, a questo punto, un problema dell’Amministrazione.
Imbarazzato l’assessore ai Lavori Pubblici Alessandro Maggioni, vista anche la situazione di emergenza che sul fronte Mose vive in questo momento il Comune, senza sapere se “sopravviverà” ancora o no. «Quello del funzionamento dell’ovovia era un problema che ci eravamo già ripromessi di affrontare - spiega - e lo faremo non appena possibile, superate le difficoltà contingenti». Costata circa 2 milioni di euro e realizzata dopo anni di gestazione e di difficoltà, l’ovovia non ha mai svolto la funzione per la quale era stata appunto concepita all’origine: quella appunto di favorire il passaggio del Ponte di Calatrava da parte delle persone con seri problemi di mobilità.
È entrata effettivamente in funzione - dopo una lunga serie di collaudi - nel novembre scorso - con l’obiettivo di consentire in circa 7 minuti di raggiungere Piazzale Roma dalla Ferrovia o viceversa. L'ovovia funziona teoricamente dalle 8 del mattino alle 22 (dalle 9.30 alle 20 nei giorni festivi) e viene azionata a distanza dal personale di Avm - l'Azienda veneziana per la mobilità - che presta servizio per il funzionamento del people-mover. Chi vuole utilizzare il dispositivo di trasporto agevolato deve spingere il bottone di un videocitofono collegato con il personale di Avm, che, verificato al video che il richiedente sia effettivamente impossibilitato a oltrepassare il ponte di Calatrava in altro modo, aziona l'ovovia. Saliti a bordo, dopo aver azionato il tasto start, le porte si chiudono, la cabina viene sollevata da suolo da un elevatore e depositata sulla slitta traslante che si avvia verso l'altro capo del ponte. Quando però, come accade ormai spessissimo, l’ovovia si blocca, il rischio- come è avvenuto l’altro giorno alla signora con il bambino - è di restare bloccati al suo interno sino all’arrivo dei soccorsi. Urge una soluzione drastica da parte del Comune.
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