Cagnetta salva cucciola di volpe vittima di una tagliola

Arriva un soccorritore Enpa e salva la bestiola che se la caverà: intanto è caccia al bracconiere 

MONTEGALDA. E' rimasta intrappolata con le due zampette sinistre, l'anteriore e la posteriore, in una tagliola posizionata da un bracconiere e molto probabilmente non sarebbe sopravvissuta se non fosse stato per la cagnetta Scehn, che per le volpi ha sempre avuto una grande simpatia.
Ma la piccola Vicky, cucciola di volpe di pochi mesi, ha superato questa brutta avventura, sia pure un po' malconcia, anche grazie ad un'altra circostanza fortunata: al fatto che, il proprietario della cagnolina fosse il capo nucleo delle Guardie Zoofile Enpa di Vicenza, Renzo Rizzi, e sapesse esattamente cosa fosse accaduto alla volpe e cosa fare per prestarle soccorso.
«Ho sentito Scehn abbaiare e in lontananza l'ho vista agitarsi vicino al margine esterno del bosco che confina con il giardino di casa mia, a Montegalda. Sulle prime – racconta Rizzi – non ci ho fatto molto caso, finché non è venuta a chiamarmi con la zampetta. L'ho seguita fino a quando non si è fermata in un punto preciso, dove ho trovato la povera Vicky».
Riversa sul terreno, la piccola volpe, ne stava pressoché immobile anche se, di tanto in tanto provava ad accennare qualche movimento senza però riuscirci; Vicky era riuscita a liberarsi dalla presa della tagliola, i cui denti evidentemente erano troppo grandi per bloccare del tutto gli arti. Compresa la gravità della situazione – la cucciola presentava un evidente gonfiore alle zampe e iniziava ad essere attaccata dai parassiti -, il capo nucleo delle guardie vicentine l'ha sollevata da terra con la massima delicatezza e l'ha immediatamente affidata alle cure di una clinica veterinaria. Qui gli esami di rito hanno evidenziato una brutta frattura alla zampa anteriore sinistra e alla zampa posteriore sinistra, che sono state prontamente fasciate dal veterinario. Oggi, per la piccola Vicky il peggio sembra essere passato, anche se ne avrà ancora per 45 giorni e, con tutta probabilità, non potrà più tornare al proprio ambiente. Ma la cosa importante – come sottolinea Rizzi – è che la cucciola, sia riuscita a sopravvivere ai bracconieri.
 

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