Caffè e amari troppo cari? «Prezzi, il mercato è libero»
«Uomo avvisato mezzo salvato». Una comitiva di amici romani ha pagato un prezzo salato per essersi seduta al Caffè Lavena di San Marco e aver consumato quattro caffè e tre amari. Con l’aggiunta del supplemento musica in sette hanno speso 100 euro e hanno postato lo scontrino su FB, scatenando polemiche. Eppure, si difendono i proprietari dei caffè, i listini dei locali sono bene in vista. «In un paese libero – afferma l’assessora al Commercio Carla Rey che ha lasciato nel 2010 l’incarico di amministratore delegato del Caffè Lavena non appena entrata nella giunta comunale – anche il mercato è libero. Noi come assessorato non possiamo intervenire nella valutazione dei prezzi, ma abbiamo chiesto che i listini siano bene in vista e anche tradotti in più lingue. Esigiamo chiarezza e trasparenza e che il servizio sia sempre di qualità, ma la valutazione non è nostro compito».
In effetti, i sette caffè che si affacciano sulla Piazza hanno più o meno gli stessi prezzi. Al Todaro, all’angolo della colonna con l’omonima statua, un caffè costa al tavolo 4.50 euro e uno spritz 9.50 euro, ma lo si può ben vedere nel menu appeso alle colonne. Poco più avanti, il Gran Caffè Chioggia, non fa pagare il supplemento musica, ma alza i prezzi: un caffè costa 8.40 euro, mentre un Irish Cofee 19.70, un amaro 15.80 e uno spritz 13.60. Andando avanti, proprio ai piedi del campanile il Caffè Aurora fa pagare al banco 1.50 euro un caffè e al tavolo 5 euro. Sempre qui, uno spritz costa 3.90 euro. Nello storico Caffè Florian il caffè costa al tavolo 6.50 euro, al banco 2.50 e uno spritz 12.50. Troppo? «Paghiamo 300 mila euro all’anno di plateatico – spiega la responsabile Silvia Zanella – Un paio di settimana fa è venuto David Bowie perché comunque questi luoghi sono storici». Dall’altro lato della Piazza all’Eden un caffè costa 5 euro con un supplemento del 15% iva inclusa a servizio. Al Quadri invece un caffè al tavolo costa 6 euro e al banco 1.10, uno spritz 12 al tavolo e 4 al banco, inclusi 6 euro di musica (bambini esclusi) indicati in un foglio tradotto in quattro lingue. Nell’ultimo, il Bar Americano vicino ai leoncini, un caffè costa 2 euro e uno spritz 3.50. Insomma, tutto è bene in vista, ma anche chi ci lavora ha i suoi problemi: «Capita anche il contrario – racconta Fabrizio Montino del Todaro – Quando pensiamo che qualcuno non si sia accorto dei prezzi lo facciamo notare e ci rispondono che se lo possono benissimo permettere».
Vera Mantengoli
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