Cadute sulle rotaie, niente risarcimenti
MESTRE. Dopo le sentenze dei giudici, inizialmente favorevoli, dal 2010 in poi la giurisprudenza non va più in aiuto delle “vittime” delle rotaie del tram. A Padova come a Mestre le cadute di ciclisti e centauri sui binari non stanno portando a sentenze che aprono la strada a risarcimenti dei danni per quanti, cadendo, si fanno molto male. Perché la rotaia non è considerata una insidia non nota, come può essere un tombino lasciato incautamente aperta, ma un ostacolo noto ed evidente. Perché l’infrastruttura del tram è nota a tutti, in città.
Cadute recenti fanno riemergere il problema, che sembrava essersi significamente ridotto nei mesi scorsi. Mercoledì un ciclista si è ferito cadendo in via Ca’ Rossa a fianco della rotaia del tram. Pochi giorni fa sulla rotatoria di San Giuliano, un ragazzo in scooter è scivolato sulla piattaforma e ora si trova in ospedale in gravi condizioni. In dieci anni di cantieri del tram, le segnalazioni di cadute sono state centinaia anche se Comune, Actv e Pmv hanno più volte diffuso volantini che spiegano che le rotaie si superano in bici passando con la ruota longitudinalmente ai binari e non affiancandoli mai. Il faldone dei casi arrivati all’associazione dei consumatori Adico di Mestre si ingrossa ogni giorno che passa. «Ho assistito personalmente pochi giorni fa alla caduta sulla rotaia di via Ca’ Rossa di un anziano signore su una carrozzina elettrica, prontamente soccorso da passanti. Questi casi capitano più volte di quante si creda», spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico. «Il fatto è che la gente cade, si fa male, ma piuttosto di imbarcarsi in costose azioni legali dagli esiti incerti, lascia perdere». Per una dozzina di casi più gravi, l’associazione ha sostenuto “le vittime” nelle richieste di risarcimento danni. «Volete sapere quale è il risultato? L’assicurazione del Comune neanche una volta ha concesso il risarcimento», allarga le braccia Garofolini che ora sollecita un confronto con il Comune e dall’altra invita le “vittime” del tram a farsi sentire. «Al Comune chiediamo di avviare un confronto serio. Come si è fatto per le multe di via Colombo, dove hanno ammesso gli errori e la confusione creata, anche sulla pericolosità di rotaie e piattaforme dovrebbero ammettere che ci sono molte cose che non vanno. A chi è caduto chiedo di farsi avanti per valutare, tutti assieme, una azione collettiva risarcitoria». Una sorta di class-action, quindi. Al confronto non si nega l’assessore alla Mobilità, Renato Boraso: «Sono molto disponibile, incontrerò l’Adico. Ma avviso che, con mia sorpresa, che i giudici oggi negano i risarcimenti per le cadute sui binari del tram , dando ragione alle assicurazioni».
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