Cadoro: «Sulla ex Macevi dialogo con il Comune»

MOGLIANO. «Siamo molto soddisfatti per questa aggiudicazione. Contatteremo al più presto la pubblica amministrazione per avviare una nuova fase». Andrea Moro, responsabile degli affari generali di Cadoro, a seguito della stoccata finale sull'area ex Macevi, non si spinge oltre i commenti di rito. Il gruppo che fa riferimento alla famiglia Bovolato, con un’offerta di 6,05 milioni di euro, ha soffiato in extremis i terreni edificabili del centro storico moglianese al gruppo Famila di Marcello Cestaro. L'asta segna una svolta storica nel futuro della città.
Ma Cadoro, catena di supermercati presente in tre regioni (Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna) con oltre 200 milioni di fatturato, 700 dipendenti, cosa ha intenzione di fare? L'area ex Macevi è un compendio immobiliare da 29.582 metri quadrati con diritti edificatori per 66.136 metri cubi tra via Verdi, via Zermanesa e via XXIV Maggio. Sorgerà qui un nuovo centro commerciale? Sarà portato a termine il vecchio piano Moscardi, sta per partire una nuova lunga negoziazione o i giochi sono già chiusi? Il dibattito politico su questo tema storico si è riacceso all'insegna delle incognite. «Sono stupito», è il commento a caldo del consigliere dei Socialisti Italiani, Stefano Canella, «non riesco a capire cosa ci vogliano fare. È incomprensibile il fatto che fino a tre mesi fa quell'area non la volesse nessuno. Come fanno questi acquirenti a fare il centro commerciale se non hanno le destinazioni urbanistiche? Faccio fatica a ritenere che un imprenditore investa una cifra di quel genere, 6 milioni di euro, senza immaginare un adeguato ritorno economico».
Canella, assieme ad altri consiglieri di maggioranza, a seguito della prima asta, tre settimane fa, aveva chiesto al sindaco Carola Arena un incontro di approfondimento sul tema, che ad oggi non si è ancora svolto. «La situazione è molto complessa», ammette Ivano Schiavon, consigliere del Pd, «è una partita da giocare con molta cautela e intelligenza. Bisogna discutere con calma, fare sintesi delle esigenze del privato e della pubblica amministrazione, tenendo in considerazione il fatto che l'area ex Macevi è la madre di tutte le battaglie urbanistiche della città».
Non mancano le reazioni anche dell'opposizione: «Rispetto a un finanziatore della Moretti come Cestaro», commenta positivamente Giovanni Azzolini, «preferisco un soggetto del territorio come Bovolato che potrebbe contribuire a rivitalizzare il centro». Un’unica certezza segna per ora questo inizio del 2016, dopo molti anni, potremmo smettere di chiamarla area ex Macevi, ma iniziare a ribattezzarla “area Cadoro”.
Matteo Marcon
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