Cade satellite della Nasa, allerta su tutto il Nord Italia

Potrebbero cadere anche sul Veneto i frammenti che resisteranno all'impatto con l'atmosfera: Protezione civile in allerta per venerdì sera
PADOVA. I frammenti del vecchio satellite della Nasa che domani si distruggerà a contatto con l'atmosfera potrebbero cadere sulle regioni del nord d'Italia. Allo stato delle simulazioni è questa la previsione degli scienziati che stanno analizzando la traiettoria del satellite. La zona di caduta individuata è un'area di 200 chilometri che sarà via via ristretta con il passare delle ore. La probabilità attuale di caduta è dello 0,9%. L'area individuata comprende Val d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli, Liguria ed Emilia Romagna e potrà essere definita con certezza solo tra un'ora e 40 minuti prima dell'impatto al suolo.


I pezzi del satellite potrebbero cadere sull'Italia tra le 19.15 di venerdì e le 5 di sabato. E' questa la 'fascia' di allarme individuata dagli scienziati che hanno partecipato questa mattina al Comitato operativo della Protezione civile. In particolare al momento sono due le possibili finestre di caduta: la prima tra le 21.25 e le 22.03 del 23 e la seconda tra le 3.34 e le 4.12 del 24.


Non ci sarà nessuna evacuazione dei ''anche perché dovremmo evacuare 20 milioni di persone''. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, al termine del Comitato operativo della Protezione civile per fare il punto sulla situazione e mettere in atto gli interventi necessari. ''Ci troviamo di fronte a un evento - ha spiegato Gabrielli - di cui non c'è letteratura perché la stragrande maggioranza di questi frammenti cade in mare o in zone deserte. Dunque stiamo cercando di mettere in piedi per la prima volta un sistema di autoprotezione che passa innanzitutto per una informazione trasparente, chiara e tempestiva''.


Al momento, ha spiegato Gabrielli, i suggerimenti che vengono dati alla popolazione sono di evitare i luoghi aperti nelle finestre di caduta e di evitare i piani alti degli edifici e di porsi sotto le architravi o nelle zone ad angolo delle proprie case e non al centro dei solai.

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