Cade in un pozzo pieno d’acqua salvo cacciatore scaldato dal cane
CONA. È rimasto per ore immerso nell’acqua fino alle spalle all’interno di un pozzo artesiano. Ha urlato più e più volte per chiamare aiuto, fino a perdere la voce. Aveva le braccia atrofizzate a forza di tenere in braccio il suo cane, per permettergli di respirare, ma anche per scaldarsi quel minimo con il corpo dell’animale.
Aveva le gambe e il tronco congelati. I soccorritori l’hanno trovato attorno all’una e mezza della notte tra giovedì e venerdì ma, se avessero ritardato, anche di poco, forse li avrebbero trovati morti entrambi. Bruttissima avventura quella capitata a un 75enne di Campodoro che, giovedì pomeriggio, era uscito per andare a caccia nelle campagne tra Cona e Cavarzere.
Al tramonto non era ancora tornato a casa e la famiglia non riusciva, in alcun modo, ad avere sue notizie. Per questo il figlio e il genero hanno segnalato la scomparsa e i vigili del fuoco di Cavarzere, insieme ai carabinieri del nucleo radiomobile di Chioggia, si sono messi alla sua ricerca in piena notte. L’uomo, avevano riferito i parenti, era abbastanza abitudinario nelle sue spedizioni venatorie, perciò le ricerche si sono concentrate sugli itinerari che percorreva di solito. Verso l’una di notte i soccorritori sono arrivati nei pressi del cimitero di Cona dove era parcheggiata la macchina dell’anziano. Immediatamente si sono messi a cercare nei dintorni e, forse, il rumore da loro prodotto nel silenzio della notte, ha risvegliato le speranze del 75enne che, con un filo di voce, ha chiesto, ancora un volta, aiuto. La luce delle torce elettriche ha rivelato la presenza di una buca da dove provenivano le invocazioni e, subito dopo, mostrato le condizioni dell’uomo: immerso nell’acqua, con il cane in braccio e allo stremo delle forze. A quel punto uno dei pompieri si è infilato l’idrocostume e, tramite una scala infilata nell’apertura del pozzo, è sceso fino in fondo e ha aiutato l’uomo a risalire in superficie. Il cacciatore 75enne ha raccontato, quindi, cosa gli era capitato.
Verso metà pomeriggio, camminando nei campi vicino al cimitero, aveva messo i piedi sopra un cumulo di foglie che nascondevano delle assi marce che hanno ceduto sotto il suo peso, facendolo precipitare per quattro metri nel pozzo artesiano il cui diametro si allargava dall’alto verso il basso. L’acqua aveva attutito la caduta ma lui non poteva risalire, né chiedere aiuto, se non a voce. Ma, per ore, nessuno l’aveva sentito. Dopo essere stato estratto dal pozzo, l’uomo ha ricevuto dei vestiti asciutti dai pompieri, in attesa dell’ambulanza del 118 che l’ha portato a Piove di Sacco, per inizio di ipotermia. Il cane, invece, è stato avvolto con alcune coperte e portato da un veterinario a cura del figlio e del genero del cacciatore. Uomo e animale ora stanno bene e si riprenderanno presto del tutto.
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