Cade a terra mentre lavora l’Usl condannata a pagare

San Donà. Risarcimento di 55mila euro per l’operatrice sanitaria rimasta ferita A seguito del ruzzolone la donna si è procurata una grave lesione al polso
Di Rubina Bon
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI PIAVE - VEDUTE DEL NUOVO INMGRESSO DELL'OSPEDALE
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI PIAVE - VEDUTE DEL NUOVO INMGRESSO DELL'OSPEDALE

Per recuperare lo scatolone dei grissini da distribuire ai ricoverati era salita su una sedia, cadendo rovinosamente e procurandosi una grave lesione al polso che le aveva procurato un danno biologico di 523 giorni e la necessità di doversi sottoporre a due interventi.

Per questo una donna, di professione operatrice sociosanitaria, ha presentato ricorso al tribunale del lavoro di Venezia per chiedere il riconoscimento della responsabilità dell’allora Usl 10 - oggi Usl 4 - del Veneto Orienale, e un risarcimento di 101.177,09 euro per danni patrimoniali e non. Il giudice del lavoro Chiara Coppetta Calzavara si è pronunciata nei giorni scorsi, condannando l’azienda sanitaria al pagamento in favore della operatrice di 55.427,15 euro, oltre agli interessi e alle spese di lite di quasi 6mila euro.

La causa era stata intentata dalla lavoratrice, seguita dagli avvocati Laura Possiedi e Alberto Impellizzeri, in seguito all’incidente sul lavoro successo il 2 dicembre 2011. La donna lavorava come operatrice sociosanitaria nel reparto di Degenza cardiologica all’ospedale di San Donà. Durante le operazioni di preparazione del carrello per la distribuzione del pasto ai degenti, la lavoratrice doveva prendere lo scatolone dei grissini che si trovava a un’altezza di circa due metri. Per farlo era salita su una sedia ed era scivolata, urtando il polso destro sullo spigolo di metallo di uno dei mobili della cucina e poi finendo sul pavimento, lamentando anche danni alla spalla (riconosciuti marginalmente in sede di risarcimento).

Scrive la giudice nella sentenza che «la cucinetta non era munita di una propria scala e pertanto le operatrici sociosanitarie solevano salire su una sedia e sul ripiano della cucina. Tale organizzazione del luogo di lavoro è evidentemente pericolosa. L’Usl è responsabile del danno in quanto gli scatoloni non dovevano essere riposti tanto in alto e in quanto soprattutto non era messa a disposizione delle lavoratrici una scala sicura ed idonea». Nel corso della causa è emerso che al tempo la lavoratrice indossava un tipo di zoccolo in gomma senza la linguetta per fermare il tallone, con il risultato che la calzatura poteva scivolare dal piede. Ora l’azienda sanitaria sandonatese dovrà pagare i danni alla lavoratrice rimasta ferita oltre sei anni fa.

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