Cadavere di Sant’Anna, preso l’assassino

CHIOGGIA. Per l’assassinio del 32enne moldavo Vitalie Homencu, scomparso il 7 gennaio 2013, è finito ieri in manette il chioggiotto Gianni Tolomei (47 anni), che ora è accusato di omicidio volontario, rapina e porto abusivo di un arma. La pistola con la quale avrebbe ucciso e probabilmente la stessa con la quale era stato arrestato - per furto - poco più di due mesi dopo, il 28 marzo dello stesso anno. A far compiere un salto in avanti alle indagini sulla scomparsa del giovane moldavo è stato il ritrovamento delle ossa di quello che presumibilmente è il suo cadavere, la scorsa settimana a Sant’Anna. I pubblici ministeri Roberto Terzo e Walter Ignazitto, che coordinano le indagini della Squadra mobile di Vicenza, chiederanno oggi l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare e la convalida del fermo di Tolomei, che è difeso dall’avvocato Mauro Serpico.
A denunciare la scomparsa di Homencu è stata la sorella. Il 15 gennaio 2013 la donna si era presentata ai carabinieri di Vicenza, dove abita, per raccontare che non lo aveva più sentito. Per mesi, quella denuncia è rimasta sepolta sotto molte altre prima di essere trasmessa ai carabinieri di Venezia, competenti a compiere le indagini: le prime settimane l'unica a muoversi, a chiedere, a telefonare è stata soltanto lei. Una settimana prima - aveva riferito - era arrivato all'aeroporto di Tessera con un volo da Chisinau, la capitale della Moldavia, con sè aveva poco più di undicimila euro, in Veneto doveva acquistare un'auto usata da importare nel suo paese per rivenderla. Gli inquirenti veneziani avevano subito sospettato che fosse stato derubato, una rapina alla fine conclusa malamente, forse perché lui aveva reagito. Prima dei carabinieri la sorella aveva cercato di ricostruire tutti i movimenti fatti dal fratello non appena sbarcato dall'aereo. Aveva un appuntamento con un amico moldavo che vive in Italia, Alessandro, che lo attendeva con la sua macchina. A Sant'Anna si era incontrato con un chioggiotto e un romeno, naturalmente questa è la versione dei due alla sorella. Avrebbero trattato l'affare, quindi si sarebbe fatto accompagnare sulla statale Romea, dove - sempre stando alla versione dei due fornita alla donna - aveva spiegato che doveva arrivare un amico in macchina a prenderlo. I due se ne sarebbero andati e da quel momento nessuno lo aveva più visto o sentito. La sorella, però, ha raccontato che la valigia è rimasta nel bagagliaio dell'auto di Alessandro, tanto che lei era anche riuscita a farsela restituire.
Ieri, è finito in manette Tolomei, dopo il ritrovamento del cadavere da parte dei poliziotti della Mobile vicentina, che per forza di cose devono aver avuto un’indicazione precisa di dove scavare. Tolomei era stato arrestato il 28 marzo dai carabinieri di Chioggia assieme a due romeni per il furto in un’azienda agricola nei pressi di Sant’Anna (il sospetto omicida ha patteggiato una pena di due anni lo scorso gennaio) con sè aveva una Beretta 7,65 r una scatola di proiettili, l’arma non era stata rubata ma avrebbe dovuto essere rottamata. E quella pistola potrebbe essere la prova che incastra il chioggiotto.
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