Cacciatori guide ambientaliste Insorgono i genitori e la Lipu
«Giovani a caccia di esperienze», è l'iniziativa nelle scuole, ideata dall'associazione venatoria Italcaccia e patrocinata dalla Provincia di Treviso e dalla Regione, che sta suscitando le accese proteste di alcuni genitori e degli animalisti del sandonatese.
Nel manifesto, che alcuni genitori hanno segnalato alla Lipu sandonatese affisso alla scuola Silvio Trentin di via Martin Luther King a San Donà, si parla di “Incontri di formazione rivolti al mondo della scuola per far conoscere la natura, l'ambiente e il territorio” e si vedono due cacciatori di spalle, in abbigliamento mimetico e con il cane, che accompagnano un bambino, anch'esso in mimetica, a osservare l'ambiente naturale e gli animali che lo abitano.
«Come possono essere i cacciatori, che la domenica si divertono ad impallinare gli animali sparando pallini di metallo anche verso gli alberi», si chiede una mamma che ha contattato gli animalisti, mostrando loro il manifesto affisso nella scuola del figlio «a essere le guide che introducono il bambino alla scoperta e al rispetto e tutela dell'ambiente, della sua fauna indifesa e della sua flora? Non riteniamo possa essere un'offerta formativa, valida, ma soprattutto coerente, da proporre all'attenzione della delicata fase di crescita dei bambini che necessita invece di messaggi chiari e non contraddittori».
Ad andare su tutte le furie anche il delegato sandonatese della Lipu, Roberto Bartoloni, fotografo naturalista di fama internazionale, avendo vinto con i suoi scatti a soggetto animale in Africa, America Latina, Australia e Nuova Zelanda, i concorsi più blasonati del mondo, ed ex insegnante. «Sapevamo da settembre di questa sorta di reclutamento minorile ed avvicinamento al mondo venatorio dei bambini messo in piedi da Italcaccia», spiega, «tanto che avevamo fatto una contro campagna verso questa iniziativa a San Donà, Caorle, Portogruaro, Ceggia, perché riteniamo quantomeno fuori luogo, nonostante i patrocini regionale e provinciale, insegnare la natura ai più piccoli tramite i cacciatori. Da quello che sappiamo nessuna scuola elementare e istituto comprensivo del Basso Piave, una volta contattati dalla nostra segreteria, ha aderito a questa dubbia proposta formativa di Italcaccia. Nei prossimi giorni terremo monitorata la situazione nei vari consigli d'istituto».
Sminuisce e stempera gli animi il presidente della sezione provinciale Italcaccia di Venezia, Alberto Leone. «I nostri associati», risponde, «sono cacciatori per tre mesi e gli unici veri ambientalisti per tutto l'anno, tanto che ce lo hanno riconosciuto anche la Regione e la Provincia di Treviso. Gli ambientalisti, che protestano, non hanno mai visto un'alba in laguna e spesso fanno ambientalismo all'ottavo piano di un condominio seduti in poltrona davanti al pc. Noi cacciatori invece siamo i veri appassionati del contatto con l'ambiente e viviamo la laguna e le valli a contatto con flora e fauna e possiamo spiegare a un bimbo che la nostra laguna ospita venti tipi di anatrini diversi. L'iniziativa a titolo volontaristico impiega nostri associati in incontri formativi di un paio d'ore nelle classi a cui possono seguire, a discrezione dei consigli scolastici, anche uscite nel territorio per censimenti ed osservazioni di animali durante i mesi di pausa dell'attività venatoria. Ci dispiace che i genitori abbiano frainteso, ma, nell'ambito di questa iniziativa, che conta già 40 adesioni regionali, non verrà mostrato nulla ai bambini che riguardi l'uccisione della fauna».
Francesco Macaluso
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia