Cacciatore scivola sull’argine e annega nel canale Bazzera

Agostino Nogara di 77 anni è stato ripescato dai sommozzatori, accanto all’auto c’era il suo cane Un passo falso o un malore la causa della disgrazia. Sotto accusa la cementificazione delle sponde
Di Marta Artico

Un passo falso, molto più probabilmente un malore nel posto sbagliato, lo ha fatto scivolare nelle acque fredde del canale Bazzera, temuto dai cacciatori perché le sue sponde sono cementificate ed è quasi impossibile aggrapparsi a piante o cespugli e risalire per salvarsi la vita. Agostino Nogara, 77 anni, è stato ripescato ieri privo di vita attorno all’ora di pranzo dal nucleo sommozzatori a due passi dalle aree non aperte al pubblico del Bosco di Mestre, tra Dese e Favaro, in via Ca' Colombara.

La morte però, è avvenuta lunedì pomeriggio, giorno di caccia. Accanto alla sua auto i militari hanno trovato il suo setter, Blu, che l’aveva accompagnato in tutte le sue escursioni e che era con lui lunedì. La segnalazione di scomparsa è stata fatta ai carabinieri della stazione di via Triestina ieri mattina, quando la moglie, svegliandosi, non l’ha trovato accanto a sé.

Ha così telefonato ai figli, che hanno contattato i carabinieri. Lunedì, giorno di caccia, l’uomo era uscito dalla sua abitazione al civico 271 di via San Donà sulle 14.30. Ha preso la sua Lancia Ypsilon e si è diretto verso via Ca’ Colombara, procedendo da Favaro verso Dese. Giunto di fronte al maneggio, ha lasciato l’auto, accostata nella rientranza che conduce al sentiero che si snoda verso il bosco. Un pomeriggio all’aria aperta, con il suo Blu, dalla pelliccia bianca e nera.

Cosa sia accaduto poi è difficile da ricostruire nel dettaglio. Si tratta di una parte delle aree boschive del polmone verde della città, non ancora aperte al pubblico, pertanto nei giorni consentiti è possibile cacciare.

I terreni sono delimitati dal canale scolmatore Bazzera: corrente non ce n’è molta, ma è profondo anche tre metri e le sue rive sono cementificate. L’argine è pieno di piante e rovi, il terreno in questi giorni ancora scivoloso e inzuppato per la pioggia caduta nel fine settimana.

L’ipotesi più probabile è che si trovasse sopra l’argine a camminare, forse aveva preso un animale che si era incastrato tra i cespugli o forse ancora stava seguendo il cane che preso dall’odore, si era avvicinato troppo all’acqua.

Quasi sicuramente è proprio in questo momento che è finito in acqua. Ieri i carabinieri non ci hanno messo molto a trovare la zona dalla quale si era allontanato a caccia e a rinvenire l’auto con accanto il fido animale. Procedendo a piedi hanno visto l’argine e, a terra nel punto in cui l’uomo dev’essere scivolato, il fucile. A quel punto hanno chiamato i vigili del fuoco, che hanno messo in azione i sommozzatori e recuperato il corpo.

Oggi si deciderà se procedere con l’ispezione cadaverica o con l’autopsia, a seconda di quanto decideranno l’autorità giudiziaria e la famiglia.

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