Cacciatore prende a pugni il pontefice dei pagani

Jesolo. L’aggressione ieri pomeriggio durante la preparazione di un rito Claudio Simeoni è stato medicato al pronto soccorso. Non è grave
Di Giovanni Cagnassi

JESOLO. Aggredito e preso a pugni il pontefice della federazione pagana di Jesolo. Ieri pomeriggio stava preparando l’altare per i riti stagionali nel campo di Franco Santin, alla settima traversa di via Ca’ Gamba, alle spalle di piazza Torino. Claudio Simeoni stava preparando l’altare per celebrare l’equinozio di autunno, rituale che i fedeli della federazione osservano assieme a quelli dei solstizi nei tradizionali periodi dell’anno che combaciano all’incirca con il passaggio delle stagioni.

Verso le 17 un cacciatore si è introdotto nell’area privata in cui Simeoni stava preparandosi alla celebrazione. Era arrivato un po’ prima del resto del gruppo e quindi era ancora solo quando ha visto l’uomo arrivare con la doppietta. Quando il cacciatore ha invaso l’area, lui lo ha avvertito che non poteva perché di lì a poco sarebbe iniziato un rito e ha cercato di fotografarlo nell’atto dell’invasione del terreno cui non voleva rinunciare ritornando sui suoi passi. Il cacciatore ha reagito con violenza, strappandogli la macchina fotografica e gettandola in un canale. Non contento gli ha sferrato due pugni al volto, facendolo cadere quasi privo di sensi. Nel frattempo sono arrivati gli altri fedeli, persone tranquille e pacifiche che lo hanno soccorso e hanno visto fuggire il cacciatore. Hanno dunque avvertito la polizia locale cui hanno consegnate le foto del cacciatore, dopo aver recuperato nel frattempo la macchina fotografica gettata in un vicino canale. E hanno presentato denuncia per lesioni. Simeoni, portato al reparto di pronto soccorso, dell’ospedale di Jesolo, è stato medicato per le lesioni subite, ma non dovrebbe essere grave a parte lo spavento.

Paura e rabbia tra gli appartenenti alla federazione che in passato hanno subito già altri atti di violenza e blasfemia nei confronti del loro culto. Alcuni vandali avevano distrutto le statue del Bosco Sacro, anche in quel caso fotografati nell’atto iconoclasta di voler distruggere gli dei riprodotti nelle opere posate all’interno del bosco sacro.

L’area del bosco è stata messa a disposizione dallo jesolano Franco Santin quale luogo di culto di questa federazione che qui celebra i suoi rituali e venera gli dei, nel rispetto di tutte le religioni. Si tratta di un culto antico che precede la religione cattolica e si fonda sul rispetto della natura e degli dei a essa ispirati con particolari riti cui partecipano intere famiglie che arrivano da tutto il Veneto e proprio a Jesolo hanno un saldo punto di riferimento.

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