Cacciari: «Torre Cardin? Orribile, ma a caval donato non si guarda in bocca»
MESTRE. «La Torre Lumière? Una cosa orribile, un progetto vecchio, stile '900». È il parere dell’ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari sul progetto che Pierre Cardin vorrebbe realizzare a Marghera e che, soprattutto per le sue dimensioni (250 metri d'altezza), sta dividendo la città. Cacciari, parlando a margine di un incontro della “Fondazione Pellicani”, si è detto contrario «a questa bulimia da archistar», ma ha anche ammesso che «a caval donato non si guarda in bocca»; e dato che il Palais Lumière mobiliterebbe grandi risorse in un’area come Porto Marghera abbandonata da anni ha convenuto che «si può anche fare, perchè non darà fastidio».
Cacciari, del resto, non si è detto entusiasta neppure di altri grandi progetti di recupero avviati a Venezia, come il Fontego dei Tedeschi proposto dal gruppo Benetton, che ne farà un sito principalmente commerciale. Ma alle voci critiche levatesi verso questa e altre iniziative dei privati in città, come quelle di “Italia Nostra”, ha risposto: «lo comperi Italia Nostra allora. Non si trovano sempre mecenati come Pinault, Prada che portano gli investimenti e restaurano i musei».
«Il Palais Lumière che infiamma la Città dei Dogi»: così titola oggi il quotidiano francese “Le Monde” che dedica un articolo, con richiamo in prima pagina, alla polemica suscitata dal progetto della «torre faraonica" di Cardin.
«Omaggio o affronto a Venezia?», si chiede il giornale riportando le tesi di chi è a favore e di chi è contro la realizzazione dell’edificio. E conclude: «Per Pierre Cardin è prendere o lasciare. O il progetto viene approvato così com’è o lo stilista è già pronto a realizzarlo in Cina».
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