Cacciari lancia la Barbiero Brunello: «Saprà far bene»
MARTELLAGO. Nella scena politica di Martellago irrompe il filosofo Massimo Cacciari, arrivato ieri mattina per sostenere la candidatura a sindaco di Monica Barbiero (Pd, Impegno Comune e Idv). È stato il giorno del passaggio di consegne di Giovanni Brunello alla stessa Barbiero, il «passaggio di testimone così come fece con me dieci anni fa Marco Stradiotto» ha detto, in attesa di capire come andrà il 26 e 27 maggio, quando ci saranno le elezioni.
In sala tutti i consiglieri aspiranti a entrare in Consiglio, in questa apertura di campagna elettorale presentata da Paolo Baruzzo. Per primo ha parlato Giovanni Brunello, che ha voluto salutare e ringraziare quanti lo hanno accompagnato in quest’avventura durata dieci anni.
«Siamo stati un gruppo di amici» spiega emozionato «che ha lavorato per la comunità. Ora tocca a Monica, uscita dalle primarie, e dobbiamo lavorare tutti insieme». È stata la stessa aspirante sindaco a spiegare il suo programma e cosa si attende da questa avventura. «Quando mi è stata chiesta la disponibilità» dichiara «non ho saputo dire no. Abbiamo oltre cento associazioni che operano con servizio, in modo gratuito e ottimismo. Questi tre aggettivi ci dovranno accompagnare. Puntiamo a un lavoro sull’ambiente, rendendolo più accogliente e fruibile. Diciamo sì alla green-economy, a incentivare i gruppi di acquisto, a essere protagonisti nella futura città metropolitana. Dobbiamo incentivare l’uso del treno e far decollare il metrò di superficie».
Poi la sua attenzione si è spostata sulle frazioni. «Dobbiamo creare dei luoghi di studio e di aggregazione per i giovani di Martellago e Olmo, com’è stato fatto con la biblioteca di Maerne. Creare degli alloggi per le famiglie sfrattate, perché è una realtà che mi preoccupa».
La questione lavoro. «Sarò al fianco di questo settore», sostiene Barbiero, «favorendo pure la creazione di strutture ricettive, essendo vicini a Venezia. Bisogna avere fiducia nei giovani: hanno tante idee». La questione lavoro è stata al centro dell’intervento di Cacciari, prendendosela con i discorsi di questi giorni provenienti da Roma. «Si parla di Imu e della sua abolizione», riflette, «e non delle emergenze prioritarie del Paese. Se si abolisse l’Imu, i Comuni sarebbero costretti ad alzare l’Irpef ai livelli massimi. E si dovrebbero eliminare le tasse sulla prima occupazione, liberare gli accessi al lavoro e la formazione d’impresa. Ridistribuire il reddito, investire sulla scuola, anziché sbaraccare. Il programma di Barbiero? Concreto e serio»
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